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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4°
   ARTICOLO XI.
   Del Ministero e Real Segreteria di Slato delle Finanze.
   Allorché i barbari inondarono l'Italia , si occuparono a trovare nei delitti una sorgente di ricchezze. Le pene consistevano per lo più in multe pecuniarie , che nel loro linguaggio dicevansi fine. La raccolta ed amministrazione di queste fine, che allora formavano l'unica rendila dello Sialo, dicevasi Finanza. L'uso ha ritenuto questa espressione ed i Sovrani a poco a poco ne hanno ampliata l'estensione . La tenuità delle pubbliche rendite fece si, che i nostri Re Normanni esercitassero la semina delle vettovaglie , ed il commercio degli animali. Carlo I. d' An-giò fece lo stesso. Chi crederebbe che al 1782. l'amministrazione delle pubbliche rendite presso di noi dicevasi ancora Azienda, cioè Amministrazione degli affari domestici? Fu opera di Ferdinando I. di gloriosa memoria, l'instituzione del Consiglio delle Finanze .
   Questo Consiglio era composto da tre Segretarj di Stato, da un Direttore, da tic Consiglieri , due dei quali erano togati. Tutti avevano voce deliberativa . Esso teneva tre Commessarj che proponevano gli all'ari risguardanti 1' economia ed una parte della polizia del Regno. Si congregava due volte la settimana nella Segreteria dell' Azienda Reale (1). Uno de'Segretarj di Stato proponeva al Re le cose importanti, deliberate prima in questo Consiglio. I
   (1) L'Azienda Reale faceva parte del Tribunale della Camera della Sommaria istituita nell'anno 1734. e veniva composta da un Capo , che era il Direttore delle Finanze ; da tre Assessori che cran Ministri del Consiglio o della mentovata Camera della Sommaria , uno cioè per gli all'ari civili , un altro per gli affari criminali ed un altro per gli all'ari delle dogane ; da un Avvocato Fiscale della Sommaria , di un Fiscale economico, da un Procurato!' fiscale, da un Segretario e da due Razionali della stessa . Si radunavano nella Segreteria di Casa Reale alla quale era 1' Azienda annessa. Il gran Monarca Carlo III, mentre governava questi Regni, cominciò la riforma delle Finanze con chiamare all'amministrazione de'rcgj Ullìziali, i quali amministrar dovevano buona parte de' vcttigali alienati o che erano consegnati a'particolari. Siccome era questo un'oggetto di riforma da non sperar^ da' Tribunali, si stimò proprio sottoporli alla immediata ispezione del Ministro delle Finanze. La Soprintendenza dell'Azienda dunque amministrava una porzione del patrimonio reale , e quella propriamente che veniva composta dagli arrcndamcnti doganali. Pro-