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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   5i
   là; in cui per mio mezzo , si toglieva all'anima la sua energia , allo spirilo le sue forze , al genio i suoi nobili ed ai eliti concepimenti , ed alla libertà individuale i suoi benefìzj , somministrandole , medianti alcuni atti di autorità od alcune instiluzioni menzognere , una latitudine od un arbitrio contrarj alla pubblica tranquillità; quei tempi in cui , per mezzo di occulti maneggi perturbavan-si le famiglie e si baiavano dell' onore e della libertà individuale de'cittadini ; quei tempi in line, in cui ogni atto di autorità era leggiltimo , quando era arbitrario o misterioso (i).
   (i) La polizia, che Vico chiama ragione de' civili governi . riguarda il lutto nei suoi remoti rapporti, onde prevedere i mali ed eliminarli. La sicurezza di una gran città, giusta l'espressione del lìiclfed, richiede uomini sperimentati nell'arte di prevenire le sorprese ed attivi in qualsivoglia momento, non dovendo a sentimento degli oratori del governo francese , la loro vigilanza lasciare né la speranza del successo , nè la possibilità di far agire al malvagio , che incontra la polizia per tutto senza vederla in alcuna parte, che arrossisce degli ostacoli che sembrano essergli opposti dal caso senza dubitai' mai che questo caso immaginato è diretto da una profonda saviezza, e clic 1' uomo trovasi sempre inviluppato e scoverto al pri nio pa-so clic egli fa per consumare il misfatto . In vero anche all' u-¦>-mo saggio , secondo le parole di Farinati degli VJbcrli dirette al Ite Manfiedi, e trasmesseci da Lionardo Aretino nel secondo libro delle Istorie Fiorentine, par che si convenga considerar molto dalla lungi, e antiveder quanto si può le cose future , perciochè non è morbo alciuio ti quale poiché egli è venuto si possa cacciare senza lesi ne del corpo , e per questa cagione è da fare innanzi ogni provvedi mento acciocnè non venga. — Fra noi la polizia era unita alla \i caria criminale presedendovi un Cavaliere Reggente, il quale sosteneva l'autorità del governatore politico, o sia di prefetto della città si serviva di due capi di ruota come assessori, e dell'intero tribunale come sue braccia immediate . Nelle provincie cscrcitavasi dal preside coli' udienza , e nei particolari comuni da governatori succeduti agli antichi bajuli del Iìegiio . Ili seguito dal ceto dell' avvo-rheria furono presi alcuni deputati coadiutori tic'giudici criminali aftinché costoro con maggiori notizie, e più consiglio, potessero esattamente adempire ai loro doveri , ed esserne suppliti in caso di assenza o d'infermità nelle sole cose elio richiedevano una necessaria e pronta provvidenza . Posteriormente nel 170S fu creata una novella magistratura col distinto nome ili Polizia , regolata da 1111 Direttore e dodici Giudici nei rispettivi dodici quartieri della capital*, cui fu cumulata non solo 1' amministrazione preventiva ed investiga-luce, ma anche la facoltà di procedere de plano ili certe cause bevi. Con le stesse vedute della creazione de'deputati scelti dall' avvochete vennero nominali vi' ispettori e subispettori come coadjutori dei