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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa moneta fu la doppia d' oro introdotta da' tempi Aragonesi nel regno , della valuta di carlini ventisei .
   Il Re Ferdinando 1 di Aragona coniò anche egli moneta d' oro, ma della valuta di tredici carlini, la metà cioè degli alfonsini. Fu questa moneta in seguito sotto la Regina Giovanna, madre di Carlo V ridotta a dodici carlini ; e poi nel viceregnato di D. Giovanni di Aragona , mutata nello scudo riccio , ebbe la valuta di undici carlini e mezzo. Crebbe poi per disposizione del Duca di Medinacoeli a] valore di ventiquattro; e fu ragguagliata finalmente dal Re Carlo di Borbone a carlini ventisei e mezzo, pari al zecchino di Venezia. Questa moneta offre da una parte le armi di Spagna coronate da un' aquila , e dall'altra il mezzo busto del Re C.irlo li sopra una base dì palma clic distende le sue foglie sul di lui capo col motto: Rr.vtviscTT, allusione alla grave infermità da quel Re sofferta l'anno i6g5.
   Il Re Ferdinando coniò altra moneta di argento ohe 6Ì nominò il coronato dell' angelo , per due cagioni : La prima perchè, imitando il padre, liquifece la statua dì argento sostituita a quella d'oro nel Gargano; insieme-mente tutt' i vasi sacri di quel santuario , come ancora tutti gli argenti privati del vicinato per timore della guerra colti deposti: questi però, finita la guerra , venner restituiti in monete, come assicura il Sumrnonte. La seconda cagione del nome si fu per avere questa moneta da ima parte l'effigie di San Michele col motto: Justa Tuje.vba ; dall'altra l'effìgie del Re con l'epigrafe: Ferdinando;; Dei gratta Rex Sicil.xje TItisrusat.em et Unoahue.
   In Barletta aveva coniato altra moneta d'oro qu,indo fu coronato quivi dal Legato apostolico di Pioli. Da una parte v' è fa Croce della ducea di Calabria con le parole Ferdinandus ec. , c dall'altra 1'effigie del Re assiso in trono con lo scettro alla destra , il pomo alla sinistra , al fianco destro il Legato apostolico , ed al sinistro il Prelato che fece la cerimonia della Coronazione eoi motto : Coron'atus , qtjta lecitine ceetavit. Delle monete del Re Alfonso 11 , tanto in oro che in argento ed in rame , distinta relazione ci dà il Sumrnonte nel seguente modo. « Veniva dopo questi ( parla lo storico della pompa che procede per Napoli dopo l'incoronazione del Rn «(l'Arcivescovado) Francesco Visballo catalano, Regio Tesoriera con due grandi borse di velluto viola'o avanti ca