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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi
Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419
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ed in Aquila. Si veggono in esse da un lato i gigli di Francia con 1* iscrizione : Carolus dei gratta. Rex Fran-corum; e dall'altro una croce con l'iscrizione: Civitas Teatina, ovvero : Civitas Aquilana.
Riacquistato il Regno da Ferdinando 11 , fece questi battere in occasione della sua incoronazione una moneta co'seguenti emblemi. Da un lato, un libro in mezzo alle fiamme col motto: Recedane veteha . Dall'altro una corona con l'epigrafe: A Domino datum est Istud.
Delle monete nel Governo yiceregnale.
Federico d' Aragona , cui fu involato il Regno che fra loro si divisero Ludovico XII di Francia , e Ferdinando il Cattolico di Spagna, non battè moneta; mane coniarono immediatamente a gara i due nuovi possessori .
Ludovico vi fece scolpire il suo sembiante da una parte coli' iscrizione : Luoovrcus Francouum , Rxgniquì: neapolttani rex , e dall' altra 1' armi di Francia col motto : Perdam Babilonts nome* .
Il Re Cattolico per lo contrario , alludendo al motto di Ludovico , in una parte della sua moneta fece incidere un mazzo di gigli con un giogo di sopra ed il motto ; Tanto mota; dall'altra le armi di Spagna coli'epigrafe :
Febdinandus dei gratta rex Aragonije , et utlliusque st-riLJjF. .
La regina Giovanna di Aragona figliuola del Re Cattolico e madre di Carlo V , nella di lui minore età , fece riconiare lo scudo riccio di 12 carlini , siccome si c detto di sopra. Ila le armi dulia Spagna da una parte, e le parole: Joanna , et Carolus e la croce di Gerusalemme dall'altra, co' titoli : Dei gratta Hispane^e ke-gj:s et sicilije . — L'Imperatore Carlo fece poi coniare quattro monete di rame, cioè il quattro cavalli, il tre cavalliil due cavalli, ed il cavallo , nelle quali monete , da una parte era la croce di Gerusalemme col motto : Rex Justus; e dall' altra due colonne con l'epigrafe . Plus ultra .
Ma i Monarchi Austriaci, stabiliti già e fermi ne! possesso del Regno, nuova polizia di monete v'introdu sero; ed e quella che sino ai nostri giorni si è conservata . L'Imperatore Carlo V, oltre le monete di rame, fece coniare il ducato d'argento, detto volgarmente il