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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   battuti ; ma questi il furono posteriormente , collie or or vedremo .
   L' adulterazione delle monete risentivasi specialmente in quelle de' tari , false nella lega e false nel conio . K' 12 luglio 1677 , il marchese Do los Velez ordinò che fosse esclusa dal commercio e tagliata ; il 23 dello stesso mese si conobbe esser cosa non tanto agevole il distinguere i buoni tari da' falsi ; e il 6 del seguente settembre si ordinò che in ogni quartiere della nostra città vi fossero persone le quali dileguar potessero tra i venditori e compratori qualunque dubbio su la buona 0 cattiva qualità delle monete, ed altre simili persone all'uopo stesso destinar si doveano da'governatori per tutte le città e terre del Regno . Intanto si credè necessario rinnovar nuovi ordini , perchè gli ufiiziali del Banco tagliassero le monete false, subito che il danaro esponevasi alla loro numerazione . Questo miserabile stalo delle faccende monetarie in quell'epoca rilevasi dulie prammatiche 32 a 33 sotto il titolo teste citato . Il bisogno di rifondere ed annullare tulte le antiche monete e venire ad una nuova general coniazione era universalmente sentilo e reclamato. Quest' opera era riserbata al marchese del Carpio .
   Nel i633 adunque daL Conte di Hara , Marchese del Carpio e viceré di questo Regno , si attese a rinnovar le monete di argento ridotte miseramente , per una notabile tosatura, a pochissimo peso , ad onta di tulli gli espedienti palliativi di cui erasi latto uso ed abuso sino allora, li questa operazione del suo viceregnato ne ha renduto celebre il nome nei fasti della monarchia . Le monete in corso tuttavia prendon data da quelle battute sotto il governo di lui.
   Egli coniò il ducatone di grana cento con l'impronta del Re Carlo II da una parte e dall' altra uno scettro coronato fra due globi col motto: Unus non sufficit . Fece il mezzo ducatone di grana cinquanta con l'effigie del Monarca da una parie , e la Fortuna dall' altra portante su di un globo assisa la palma in una mano e le armi di Spagna e di Sicilia nel!' altra . Fece il tari di grana venti che ha il globo col disegno del regno di Napoli , con due cornocopii significanti giustizia e abbondanza da una parte e 1' impronta del Re dall' altra . E fece il carlino con l'effigie del Re da un lato e con un lione dall' altro e il motto; Maiestate securuj . — Fu inten-