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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 IO
   l'ione m i coniar queste monete di renderle corrispondenti n quelle del vicino slato pontificio; in modo che il l)u calo corrispondeva alla piastra romana , il mezzo ducalo alla mezza piastra , il tari al cavallotto di Bologna e il carlino ai paoli c girili i. Ma in sostanza l'antico nostro sistema metrico venne riconsolidalo, furono queste monete battute del peso di undici once di argento puro e una di lega; e fino al 1G87 furono coniati circa ducali 3,042,916.
   Fu consideralo intanto clic il prezzo dell' argento erasi aumentato , e die la nuova moneta eonlenea maggior va loie intrinseco del valor nominale che le si era dato, dal che derivar ne potrà in breve tempo la disparizione sia fondendosi sia mandandosi fuori del l egno. All' incontro le piazze non gradivano la proposta alterazione , riputandola pregiudizievole al regno. 11 vocerò lasciò persuadersene, e finché visse, la progettata alterazione non ebbe luogo .
   Un tale inconveniente però non potea lungamente sostenersi. La moneta del marchese del Carpio fu pubblicata dal Conte di S. Stefano suo successore con alterarsi del 10 per cento , onde divennero 3,347^,207. Così il ducato divenne carlini undici , il mezzo ducato carlini cinque e mezzo , il lari grana 22.
   Il Conte di S. Stefano coniò anch'egli con questa proporzione la nuova moneta , nel 1688 e i6go; e ne fu battuta per 2,228,225.
   Ma nell'anno t6go il medesimo viceré accrebbe la moneta di altri 20 per 100. La nuova moneta battuta nel i683 giungeva a 5,455,4^2; ora questo secondo accrescimento sopra tale moneta dava i,ogi,o86j onde creb-he numericamente a 6,546,618. Questo uso frequente di alterar le monete , fece che se ne ignorasse il valore .
   Queste prime monete del Conte di S. Stefano furono tre , cioè il tari di grana venti con le armi di .Spagna da una parte e con l'effigie del Re Carlo 11 dall'altra; il carlino con l'islessa divisa ; ed il grana otto con 1' im magine del Re da una parte e con la croce fornita di raggi dall' altra col motto ; in hoc signo visces .
   Poi nel seguente anno i68q fece coniare altre due monete , cioè il ducato di dieci carlini e il mezzo duca to rli grana cinquanta , ambedue similmente con le armi di Spagna da una parie , e col sembiante '11 Re Carlo 11 dall'altra.