127
   sione liquidatrice . Di mano in mano clic un credito veniva liquidato, la Tesoreria ( delta allora Tesoro ) rilasciava al creditore delle cedole , che attestavano il valore corrispondente al credito. Queste cedole erano di venticinque, cinquanta, cento, cinquecento , e sino a mille ducati .ognuna .
   Per soddisfare i creditori in tal modo liquidali furono esposti in vendita i beni dello stato, esclusi quelli per servizio del medesimo. Le cedole vi cran ricevute per pagamento.
   I creditori che non impiegavano le cedole in tali acquisti erano ammessi a fare inscrivere il loro credilo nel
   Jjran libro del debilo pubblico alla ragione fruttifera del 5 per cento.
   II banco di corte venne incaricato del pagamento di l'ali rendite dalla così delta cassa delle rendite in esso Stabilita. Fu sanzionato clic tulle le contribuzioni venissero aumentate del decimo per far fronte a lali pagamenti . Di una tale sopra imposta si faceva il versamento nella cassa testé nominata .
   Questui rendite furon fissate nel iSoS a ducali 700, 000 per debito perpetuo consolidalo , ed a ducali 5oo,ooo per debito vitalizio. In tutto 1,200,000, prodotto presuntivo della suddetta sopraimposla del decimo . 11 debito vitalizio intanto non ascendeva allora realmente se non a du-•ati 362,5gq ; restavano perciò annualmente disponibili in i-italizi ducati i3d,ooo , di eccedenza .
   Ma queste operazioni eseguile da un mal sicuro governo , lungi dal consolidare il credito aliro non fecero che produrre la rovina di molti creditori dello stalo. Ve ne furono Ira essi di coloro che non fecero liquidare il >oro credito : altri cercarono disfarsi immediatamente delle cedole senza impiegarle in compra , o farle inscrivere sul Gran libro. Gii speculatori le acquistavano alla ragione del n al 17 per ioo . Se ne fece un monopolio, e su la rovina di molli infelici , pochi volponi fecero la loro fortuna. Altri creditori non fecero uso delle cedole. Infine coloro che avevano seguilo il Re in Sicilia non avean potuto far liquidare i loro credili .