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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   eluvio quando penetrarono nelle loro terre i conquistatori Spagnuoli. Questa ricerca , eh'è pel volgo un oggetto di sterile curiosità , pel saggio è perenne sorgente di istruzione. Quindi i primi sacerdoti del gentilesimo , che erano in pari tempo i sapienti ed i legislatori delle nazioni , appagarono astuti la credula moltitudine con favole che lusingavano la vanità di ciascun popolo , mescendo alle origini umane 1' opera degli Dei , mentre che ritenevano per sù stessi arcanamente le poche nozioni storiche di qualche solidità, che la ragione andava traendo da guaste tradizioni e da scarsi monumenti , e che attissime reputava a valer di lido consiglio nel civile governo.
   L' avventuroso trovato della scrittura poi rese meno arcana la cognizion della storia, ma non sì che col volger de' secoli i più rilevanti documenti de' grandi fatti non divenissero ancor essi il patrimonio de'saeerdoti medesimi chc accortamente confondevano colla religione il sapere. 11 tempo , la ignoranza c la malizia cospirando dispersero , distrussero questi tesori accumulati con tanta cura. Camparono da tale naufragio principalmente le leggi , come quelle che più da presso toccavano gl' interessi di tutti e che vennero con maggior zelo raccolte e co-mentate da' sapienti , poiché a buon dritto gli uomini su verun' altra cosa dell' antichità han maggiormente rivolte le loro considerazioni, quanto su questa. Se non altro , delle principali instituzioni di alcuni popoli non pervenute infino a noi , pure una qualche notizia s' incontra appresso gravi scrittori . Per siffatta guisa , se le cognizioni de* latti che costituita avevano la esperienza degli antichi Governi ci venner meno in gran parte , ci restò non pertanto in gran parte il miglior frutto di quella esperienza.
   11 più antico Reale Archivio , di cui presso di noi abbiasi memoria, è quello de'Sovrani Normanni che avevamo in Palermo nel Real Palagio e che fu dato a ruba sotto Guglielmo I, sebbene lo stesso Sovrano procurò di rifarlo per mezzo di Matteo Notajo , che a tale oggetto venne tratto di prigione. In seguito Carlo I d'Aligiò formò 1' Archivio della Regia Zecca, che unitamente all'archivio della Regia Camera principiato sotto gli Aragonesi ed a quelli di altri tribunali e monasteri soppressi , fa parte del nostro generale Archivio.
   Per effetto della legge organica degli Archivj de' 12