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so del Votnanò , chiaramente apparisce dal catalogo dé'feudatarj , unica carta superstite nel regio*ardiivio dei tempi Normanni, rinvenuta e pubblicata dal p. Carlo Borrelli. Vi si scorge ohe il Regno non era per anco diviso in prò-vincie , ma in contestabilie , o sieno comandi militari : perciò vi si ritengono i nomi d' Apruz-zo , Penne , Tete , Balba , Àmiterno , Forco-na , Marsi ec. Comes Robertus Iprutii dixii quod tenet in demanio a domino Regè in Penne Acrìum ( correggi Atrium , Atri ) : et in Aprutio S. Flavianum ec. Seguono i suf-jeudatarj di Roberto in Aprutio , i quali tene* ¦vano Bellante , S. Omero, Tortoreto ec. : e quindi separatamente altri che tenevano in lenimento Penne de eodem Cornile Roberto : ed in Penne si descrivono Aquilano , Colledonico , Chiavino , Cermignano , Catignano , Civitaqua-iìm , Carpineto , Pietranico , Cugnoli , Monte-bello , Brittoli ec» , luoghi che ognuno conosce tra il Vomano e la Pescara. Desumest lo stesso dalle altre rivelazioni. Trasmondo possedeva in Aprutio Collevecchio e Morrò ; et in Penne Baìbìanum. Oderisio abate di S. Clemente confessò d' aver feudi in Tete, in Penne ; e d'a-vere in comiiatu Apruiu Guardiani ec. Guido Episcopus Aprutii dixit quod tenet in Aprucio Teramumv ec* ; et in Penne tenet Lucum , perchè sulla destra sponda del Vomano. Nulla di più decretorio però delle espressioni del ero-, nista di Casauria , quando voleva notar che il suo abate dal monastero , da un angolo cioè della coatea di Penne, recavasi alle . possessioni
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