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Questioni Apruzzesi risolute

Niccola Palma
Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   recordationis del cartolario vescovile , da riferirsi ai principj di quell' anno > mostra la so-? vranità d'Arrigo re d'Italia. Entro il 1077 però, o nel 1078 $ anche P Aprati o restò invaso. E poiché i Normanni della seconda e della terza epoca vollero, rimpossessarsi di quanti luoghi erano stati occupati nella prima ( il vedremo or ora ): e sotto i Normanni Re , oltre Monsanpolo e Monte-Donneilo , Acquavi va al di sotto d- Ascoli , ed altri paesi dirimpetto ad ostro , e al di sopra di quella città , face* v vano parte del Regno ; bisogna: dire che il Malmozzetto , uomo di gran valore, prendesse nel 1078 già delle misure sopra Ascoli, e che avanti d'investirla, come suol avvenire , si andasse stendendo per circondarla. Non essendovi differenza. politica tra la contea Aprutiense e P Ascolana ; chi avea soggiogata P una non doveva incontrar ragione per non tentare di sottoporre P altra. Perchè dunque Ascoli non venne investita , e la contea Fermana rimase intatta ? Per tre imperiose circostanze , io affermo. Fu la prima che Papa S, Gregorio VII, credendo che alla santa sede assistessero diritti al ducato di Spoleto , in cui per lo addietro erano stati compresi i territorj Marsicano, Yalvense, Ami-temino e Forconese : ed alla Marca di Camerino o sia di Fermo, accessorio dello stesso ducato , colla quale erano andate le contee di Fernio , d' Ascoli, d' Aprutio e di Penne ; non tardò a concepir vive inquietudini sui progressi de' Normauni. Excommurdcamus si legge nel concilio Romano del 1078, omnes Northrmu-
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