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santa Sede avrebbe corso rischio di perder tutto , allorquando Federigo divenne grande , potente e nemico del Papato ; laddove non apparisce che o costui o i Re successori siensi brigati d'Acquaviva, di Monsanpolo e del diruto Monte-Donnello, i quali nelle cennate emergenze. restarono srissi dalla contea Àprutina e dal Regno. Meno prudente condotta tennero i vescovi Ascolani. Sull' esempio di Presbitero eransi avvisati , anche prima del pontificato d'Innocenzo III. non solo di far rivivere i vecchi diritti de9 conti ai quali eran succeduti, ma d'impossessarsi altresì di Colonnella , di Corata ( cui è surrogata Controguerra ) di Car-ru/o, e fino di S. Croce a Massa di qua dal Salino , a via di conferme e concessioni di Federigo barbarossa nel u 85 , di Bertoldo di Conigsburg legato imperiale nel 1193, e d' Errico VI. nel 1195 : e dopo la morte d* Innocenzo , Teodino incorrer non volle il rimprovero d* aver fatto scorrere senza profitto F ascendente acquistato sul Regno da Alessandro IV. nei ia55 ; onde da lui reclamò non solamente il perduto , ornai da due secoli , ma Rocca Camilliana ancora ( Rocca S. Felicita al mezzodì di Civitella ) e Salino (1). Ugualmente
(1) Se Teodino intendeva il castello di questo nome nel tei)imento di Tortoreto , bisogna dire che nulla meritasse stringere chi troppo afferrar presumeva. 'Voglio creder pferò eh* egli avesse inteso richiedere quel castello anch' esso prossimo al Salino , di cui rimangono gli avanzi nella gola tra le montagne di Civitella e di Campii, sulla sponda sinistra del fiume. ,
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