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ni occupati si trovavano avere co' territorj dei paesi limitrofi non invasi : nè essendo i conquistatori y nell' andarsi impadronendo de' luoghi abitati , tenuti ad osservare il parallelismo, delle linee ; non ci rechi meraviglia il ravvisarla come un aggregato successivo di rette e di curve , spesso tangenti a limiti fisici così poco naturali e tanto ignobili , da poter bastare appena a discernere le pertinenze d'un villaggio dalle pertinenze d' un altro. Eccone la traccia , delineata nella carta corografica annessa all' ultimo volume della mia Stona ecclesiastica e civile della parte più settentrionale del Regno di Napoli : nella quale Storia quasi tutt' i documenti in guest' opuscolo toccati stanno riportati colla debita ampiezza. Neil' intelligenza soltanto che i minuti di longitudine sono computati dal meridiano di Napoli verso occidente , e quelli di latitudine dal grado 42 • e eh' essendo a me mancati i mezzi indispensabili alle misure rigorose , gli uni e gli altri si debbono intendere ad un bel circa.
Da quella tra le vette dell' orientale catena degli Appennini , la quale corrisponde al min. 38 , 36 di long. , al 42 > 3ò di lat. e che ha Pizzo di Sivo a tramontana , il Guado di Annibale a mezzodì , comincia un burrone , e con esso le mistilinea dividitrice ; cosicché le ripe australi appartengono alla montagna Morricana del Regno, le boreali alla montagna Canepina di dominio della Chiesa. E perchè le due gronde somministrano le polle al nascente fiume Castellano : e questo dalla
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