56
   diaconi , ed i canonici. Quindi h che abituati a leggere , a chiamare ed a sentire ogni giorno vescovo , vicario , episcopio , capitolo , ar* cidiacono , canonico , sinodo , seminario Apru-tino, curia , diocesi, cattedrale Àprutina ; all' imbatterci in Abrutino di qualche moderno libricolo , abbiamo in noi risentita1 quella disgustosa impressione-, che suole ' produrre un abrutito vocabolo. Eppure all' Abrutino• sareb^ be forza discendere, qualora il • nopie primor* diale fosse Ab'rutio ! I
   Oltre di che, a chi appartile determinar la parola, la quale abbia a dinotare una cosa ? A colui certamente, che di questa cosa dir si possa in qualsisia modo l'autore. Chiunque faccia costrùire un vascello umetta adi «fcsò nome sovente capriccioso. Il 'letterato dà' alle sue opere i titoli éhe gli piacciono!' L' invento» re d'una macchina^ è libero in chiamarla come a lui aggrada. Tale dritto si stende sul -globo terrestre e sulle sfere , essendo stati'i naviganti e gli astronomi, che hanno imposti i nomi alle terre ed alle aéque;,< alle costellazioni ed ai pianeti1*, è&o eh' eglino stati ne sieno gli scopritori. I novelli vocaboli acquistano poi una sanzione definitiva , quando sieno riconosciuti èd; adottati-dtt contempòraei. Or se Federigo fu 1' autoré dell' Aprutio nel senso di girando preluda, se (Darlo I. fu l' autore della divisione dell' Aprutio in ultra e atra , e se tan-tiessi» quanto gli scrittori coevi adoprarono il ppiùw il b ; dobbiamo adcèr noi , non il b % ma il p adoperare* , »
   Digitized by