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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Dovunque ti chiamava il dovere, dovunque ti chiamava il tuo al-iruismo: e senza, alcuna riserva, con dedizione assoluta.
   Dotata di una volontà ferrea e di una energia non comune, tu non Capevi porre Limiti alla tua abnegazione; attivissima, instancabile in 'tutte le opere cii bene. Figlia esemplare, circondavi delle cure più af-Jettuose i tuoi genitori, di cui eri l'angelo consolatorc; specialmente da quando, ad uno ad uno, i tuoi fratelli e Vittoria erano andati sposi. Per i nipotini eri una zietta impareggiabile, tutta premure delicate. Per i parenti tutti, le amiche, i loro bambini, e per quanti invocavano il tuo fraterno, intelligente, efficace soccorso, per tutti) eri una infermiera ideale L'angelo del conforto. Le 'sorelle della Croce Rossa del Comi. tato di Teramo non potranno mai dimenticare la preziosa attività da te svolta presso l'Ospedale Militare «G. Milli»: forte e serena, pronta, assidua, infaticabile. Eri di esempio e destavi ammirazione; ti conciliavi la stima e la benevolenza di tutti. Ed eri tanto semplice, schietta .« cordiale; eri una sorella, tutta carità. E vittima di carità sei passata a miglior vita, perché nell'agguato fatale $ei caduta accorrendo al. la voce della carità. Tu invero credevi di essere chiamata a) portare U tuo aiuto a una buona e cara, Signora, amica della tua mamma: tu la credevi indisposta e accorrevi premurosa ad assisterla amorevolmente, come eri solita fare. Eri pur buona, Cesarina, eri pur cara. Quante persone da te beneficiate ti ricordano con tanta gratitudine, e quanti piangono la tua dolorosa perdita. Ma eri matura per il Cielo: per l'eterna ineffabile ricompensa. La misura dei tuoi meriti era colma: noi la ignoravamo, lo sapeva Iddio il cui occhio discerne ciò ch'è giusto.
   Tu avevi fatto fruttare i tuoi talenti. Quel Dio in cui tu crédevi, Cesarina aveva contato i sacrifici e le amarezze che avevano seminato di Iriboli e spine la tua vita, e le gioie, per te, Cesarina, erano state le V .gioie austere e purissime del dolore compiuto: la gioia del lavoro, la * .gioia di rinnegarsi e di dare, dare sempre, dare senza contare, dare ',' senza esigere il cambio. E questa tua vita di abnegazione e di sacrifL ciò quotidiano ti ha meritato, Cesarina, il suo più degno coronamento ; nella luce del martirio. Quel Dio in cui tu credevi, veniva nel giorno v e nell'ora che noi non sapevamo, e tu udivi le solenni parole; Io solo -'-.-rsarò la tua ricompensa, una ricompensa grande!
   E in quel Dio che permette il male per ricavarne un bene maggio-
   re, tui fissasti il tuo sguardo puro, Cesarina, sulle ali della fede e della
   4 speranza, levasti a Dio, dal profondo del tuo dolore, il grido supplice
   iD'é confidente; nell'abisso della Sua Misericordia gettasti in Uno slancio
   psupremo di amore l'estremo anelito e l'estremo palpito. E Dio Padre
   iti sollevò in alto e ti accolse nel Suo gaudio, e tu riposi nell'ombra del-
   Sf le Sue ali, Cesarina, e ci sorridi e ci conforti ancora. Ci inchiniamo ri-
   fererenti davanti alla tua salma lacrimata; ci inchiniamo al dolore di tuo
   Jpàdre. il Prof. E^rdinando Monteverde, vanto e decoro dell'Istituto
   tecnico di Teramo, ci inchiniamo aL.dplore di mamma tua amatissi-
   'ààa, virtuosissima e purissima donna.
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