Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
(Udine) il 24 maggio 1896 (1891); sposò Urbani Giorgio Gino il 23 novembre 1937; - iscritta alFanagrafe di Rieti il 27 gennaio 1938, proveniente da Savogna (Udine) ed eliminata il 23 ottobri 1951 per il Comune di Teramo. Morta a Teramo il 3 dicembre 1951.
Ebbe un figlio naturale tuttora vivente a nome S. R. nato a Mon... il 25 maggio 1918 da un amore con uni soldato compaesano deceduto in guerra.
Fu Pierino. Slunter una delle tante profughe travolta dalla guerra e senna conforto dei parenti. Sembra che Urbani Giorgio Gino seppe della esistenza di questo figlio quando la Signóra aveva fatto del tutto per celarlo preoccupata delle eventuali conse. guenze.
I coniugi Urbani presero come figlio adottivo un nipóte: Urbani Urbano di Concezio e di Di G. G. nato il 6 agosto 1935 e morto il I" agosto 1951,
NOTA: Dopo questa parentesi torniamo a «II Mattino d'Abruzzo». Questo, come abbiamo detto, nella « cronistoria dei commenti » specificava che la Famiglia Monteverde aveva pregato la Direzione de «II Giornale d'Abruzzo» di pubblicare il discorso funebre,' il Giornale nel riportare tale discorso lo faceva precedere da Un vistoso sottotitolo.
(Continua da «II Mattino d'Abruzzo» . 21-6-1953):
II sottotitolo della citata cronaca era: « Ignobile speculazione di certa stampa sul dolore che ha colpito le famiglie Monteverde . JJf-feoni»... Così si accomunò la famiglia Monteverde con FUrbani in un unico dolore e lutto, quando invece l'Urbani era stato già messo gradualmente alla porta e fattogli subito intendere dopo i funerali che egli per i Monteverde non era più il fidanzato di Cesarina la cui vita non aveva saputo salvaguardar-e <
II corrispondente de l'Unità del 20 agosto fece una grave e concisa cronaca dal titolo. «La squartatrice, uccise la moglie dell'Urbani?» e nel contesto scriveva: «La ipotesi ora che la «squartatrice» abbia potuto avvelenare la moglie dell'Urbani; non è illegittima. Non si può escludere a priori che, chi si è dimostrata capace di uccidere e di fare in pezzi la signorina che avrebbe) dovuto sposare l'Urbani, non abbia esitato a provocare la morte per avvelenamento della moglie dell'amante. Certo che la De Benedictis perseguiva un obiettivo: sposare l'Urbani».
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