Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
pubblicare il parere che, nell'ambito dell suo alto uffizio, il Sig. Procuratore della Repubblica, ha consentito esprimere in merito.
Ci, riserviamo di ritornare sull'argomento durante il dibattimento nella sede del quale a/boriranno tutti quei particolari che,, attualmente, l'autorità inquirente tiene in giusto riserbo... (!)•
(Continua da «II Mattino d'Abruzzo » - 23-6-1953):
Quindi silenzio!
/ commenti del pubblico si fanno insistenti.
Disorientati abbiamo voluto sentire un noto giurista italiano. Questi ci ha detto che non è possibile giudicare il delitto Monteverde sen. za escludere, il primo, e che il pubblico dibattimento viene giocoforza relegato dalla procedura ai fatti inseriti nella istruttoria; almeno che scaturisca un rinvio da una rivelazione, cosa improbabile^ perché con-tropnuducente per il rivelatore. Non a caso la stampa ha sempre, battuto sulla necessità di «rinvio per supplemento di indagini».
Ma ormai l'assassina ha il suo avvocato. Qualche giornale comincia col cercare' di attutire le sue colpe. Il Giornale d'Abruzzo a firma di Luca Romano ci parla diffusamente dei gentili pensierini ed affetti della <(squartatrice» in un lungo articolo dal titolo: «Sogna le carezze del suo bimbo», «la passione di amante delusa» e ricorre spesso atiche la parola «amore». Particolare strano, vediamo lo stesso articolo comparire su Crimen del 15 febbraio, ma a firma di Nino d'Amico.
Dopo un superiore elogio alla valentìa del penalista Serafino Brigiotti, ci elenca gli umani sentimenti della belva, la ottima condotta nelle carceri, e l'amore dell'amante delusa, sopraffatta dal destino; ma poi conclude che dietro la maschera della donna vittima vi è il cinismo della belva, e lascia la risoluzione ai giudici asseren. do che le testimonianze serviranno a poco. Certo, le, testimonianze serviranno poco se si vuole approfondire le ragioni di tanto misfatto ed assodare se altri oltre l'assassina ebbero responsabilità penali, anche i testi degli atti processuali sono ben poca cosa...
Ben presto a questi ultimi articoli tendenti a smussare gli angolosi aspetti selvaggi della «belva» fece eco un chilometrico articolo fatto passare nelle colonne ospitali di Momento Sera (20 agosto) ; in esso la precisa, logica e magistrale penna di un giurista sviluppava, come di fronte ad una Corte di Assise, la tesi dal titolo vistoso: «Solo il gesto di una folle può giustificare tanto orrendo delitto». Ci meravigliammo invece di trovare in fondo la firma di un non giurista:
(.1) Ma nel dibattito non affiorò nessun particolare che le Autori. tà « tenessero nel giusto riserbo... ».
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