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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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   li. Quindi clamoróso scoppia un colpo di scena. 'Ne da avviso il 4 aprile il Momento Sera: «La squartatrice accusa il suo presunto ami. co facendolo incriminare». L'articolo non ha firma ma è sempre scettico, ed usa l'aggettivo presunto (amante) e ritiene ancora che il processo soltanto possa fare luce sulle origini e le fasi del delitto, contràriamente alla voce degli altri fogli che sono stati sempre per un supplemento ed ampliamento di indagini prima di andare al dibattito.
   Anche il nostro giornale il 12 aprile, a firma Jacondini, spiega le circostanze ed i dati processuali in base ai quali un fratello della vittima denunzia al Procuratore della Repubblica Giorgio Urbani per «favoreggiamento» nel delitto.
   Riproduciamo detta corrispondenza:
   Teramo, 11
   (Elisa De Benedictis, la « squartatrice » responsabile dell'orrendo assassinio della signorina Cesarina Monteverde e dell'ancor più orrendo scempio del corpo della poveretta, ha accusato il suo presun. to amico, Giorgio Gino Urbani, facendolo incriminare, con l'accusa di favoreggiamento: è, questo, un sensazionale colpo di scena, alla vigilia del processo.
   Del resto s'era notato da tempo che tra la famiglia dell'uccisa e l'Urbani — l'uomo conteso — non correvano buoni rapporti e che in questi ultimi mesi, essi si erano inaspriti, dando la sensazione che ben valide, dovessero essere le ragioni che avevano indotto i Monte-verde in questo loro nuovo atteggiamento, verso il fidanzato della loro Cesarina. Ma non sarà qui inutile ricordare che la «squartatrice» spiegò il suo delitto come la conseguenza di un ((tradimento» compiuto ai suoi danni dall'Urbani il quale, dopo aver stretto con lei una relazione di carattere intimo ed aver promesso di sposarla, si era fidanzato con la Monteverde: di qui dunque tutto l'odio feroce della belva, sulla Monteverde, ignara della tremenda tempesta che s'addensava su di lei.
   Il colpo di scena della denuncia è scaturito a seguito dell'interrogatorio reso dalla «squartatrice» al Procuratore della Repubblica. D'altra parte, taluni particolari che caratterizzarono il rinvenimento del corpo terribilmente mutilato della vittima e che in un primo tempo potevano sembrare semplici episodi marginali, vanno adesso valutati in tutta la loro gravita.....
   Ultimamente, la De Benedictis ha dichiarato: ((Prima che venis-
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