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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   se ta P. S. in casa, essendo arrivato l'Urbani, gli confessai il delitto dicendogli che il cadavere era in casa e che mi volevo costituire; i Urbani allora mi sgridò e mi disse che nulla poteva fare per me. Comunque, l'Urbani non mi ha spinto al delitto né ha partecipato al. lo stesso, pur consigliandomi, dopq la mia confessione, di difendermi magari negando ».
   E' proprio in seguito a tale dichiarazione, che un fratello della Cesarina Monteverde, ha sporto denuncia contro lUrbani. Lo sposo conteso, mentre la Polizia affannosamente cercava, sapeva dunque già tutto e purtuttavia taceva? Di qui il favoreggiamento. Ma l'Urbani a sua volta ha dichiarato al Procuratore della Repubblica, che non corrispondeva a verità, quanto asserito dalla De Benedictis, non esseu-do vero che la stessa gli avesse confessato l'assassinio prima dell'arrivo della Polizia. «Non sono mai rimasto solo con la De Benedictis, e non è vero che io l'abbia consigliata di difendersi, magari negando».
   Ma ci sono altri misteri che dovranno essere chiariti nel corso del prossimo processo all'Assise di Teramo. La De Benedictis asserì d'es. sere divenuta l'amante dell'Urbani venti giorni dopo che costui era rimasto vedovo, con la solenne promessa del matrimonio. Al proposito, l'Urbani ha dichiarato: «Nego nella maniera più assoluta di ave_ re avuto rapporti intimi con la «sqaartotrice». Non so spiegarmi perché la stessa abbia pensato di sposarmi perché, ripeto, io mai l'ho corteggiata né ho avuto rapporti con la stessa ».
   Per contro, la De Benedictis ha dichiarato: «L'ultima volta che sono stata in casa Urbani,-non è vero che Giorgio mi abbia fatto ener. gicamente comprendere che non dovevo andare più a trovarlo. Anzi l'Urbani finqf all'ultimo momento, mi ha sempre detto che mi voleva bene e che per il momento — dato che era in lutto —' non poteva sposarmi, ma sicuramente l'avrebbe fatto in avvenire. Alle mie rimostranze che egli se la intendesse, o per meglio dire, che si era fidanzato con la Monteverde, lUrbani mi rispose che tra lui e la Monteverde non. vi era nessun legame, pur ammettendo che la Monteverde aveva per lui una simpatia che però egli non contraccambiava».
   Sulla base di queste dichiarazioni, che hanno provocato la denuncia per favoreggiamento a carico del fidanzato della ragazza uc. cisa, il processo che avrà luogo entro questo mese all'Assise di Te-ramo, appare ancora più interessante. E non è escluso che torni in ballo il veneficio, da alcuni voluto ad opera della «squartatrice», ai danni della signora Slunder, prima moglie di Giorgio Gino Urbani, l'uomo conteso. Nella ridda delle accuse e dei dinieghi, sarà soltan-
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