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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   contro la De Benedicts Elisa, la tragica squartatrice della povera Cesarina Monte ver de.
   Questo delitto è stato niente altro che un volgare, bestiale t orrendo assassinio, di cui non si ricorda l'eguale in questa Teramo generosa. Su qualche quotidiano, dapprima 5 si parlò di eventuale richiesta per legittima suspicione; poi andarono a disturbare le on. de magnetico - pendolari del mago di Napoli n. 2; poi si parlò di una denuncia che sarebbe stata presentata dal fratello dell'uccisa contro tal Gino Giorgio Urbani, già fidanzato con la poveretta e presunto amante della squartatrice,
   Si e anche detto che il processo sarebbe stato improvvisamente rimandato per un supplemento d'istruttoria.
   Così facendo, si dimenticano i risultati dell'inchiesta condotta in proposito. Ci troviamo semplicemente davanti ad un assassinio compiuto da una criminale dal contegno sempre cinico, freddo e lucido e che aveva l'interesse materiale di sopprimere, per ritrovarsi sola con l'Urbani.
   NOTA: ma se l'Urbani non /osse stato come lo fu amante come poteva esservi la speranza di ritrovarsi sola con lui???
   Per intelligenza del lettore riandiamo ai fatti...
   Il J° luglio 1951 giunse a Teramo l'Urbani che, assieme alla moglie e al figlio prese alloggio presso una zia, tal Saccomandi, ove prestava servizio, quale domestica, la De Benedictis. Dopo qualche mese morì la signora Urbani, per infezione intestinole, e durante la malattia essa fu assistita dalla De Benedictis, la quale, più tardi, dopo il delitto, depose che la Urbani le avrebbe detto che, qualora lei fosse morta, sarebbe stato di suo gradimento se avesse sposato il marito. La stessa De Benedictis, in ciò naturalmente smentito! dall'Ur. boni, ha dichiarato di esserne stota, l'amante e di averne avuta promessa di matrimonio, mentre l'uomo ha deposto di essere stato oggetto, da parte della domestica, di attenzione morbosa, tanto da costringerlo persine, a cambiare casa.
   Intanto l'Urbani, dopo essere rimasto vedovo, si era fidanzato ufficialmente con una collega di ufficio, la Cesarina Monteverde, appartenente ad ottima famiglia di professionisti.
   Non interessa l'effettiva natura dei rapporti fra l'Urbani e la do. mestica, ma è da notare che quest'ultima, che all'epoca del delitto aveva 28 anni, aveva avuto, in giovanissima età, un figlio da amori con un uomo ammogliato. La De Benedictis che vedeva sfuggirsi l'Urbani per il suo prossimo matrimonio, maturò il piano criminoso e tutto preparò e predispose per poter agevolmente disfarsi del cadavere...
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