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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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   / vicini erano ero allarmati e, intanto, l'Urbani che, verso le 18,30 doveva incontrarsi con la Monteverde, la ricercò a casa, apprendendo che verso le 20,30, (jl) la fidanzata era partita per Giulia-nova, come da una telefonata ricevuta dalla madre. Autrice di tale telefonata era stata la De Benedictis, allo scopo di fuorviare le ri-. cerche. Nell'interrogatorio avanti l'autorità di P. S. due ore dopo la «coperta del delitto, la De Benedictis dichiarò che l'Urbani non le aveva mai detto di ammazzare la Monteverde e quattro giorni dopo, davanti al Magistrato inquirente, la stessa, spontaneamente, dichiarò «Prima che venisse la P. S. in casa, essendosi ivi recato l'Urbani per telefonare, gli confessai il fatto dicendogli che il cadavere era in casa e che mi volevo costituire; l'Urbani mi sgridò e mi disse che nulla poteva fare per me. Comunque, l'Urbani non mi ha spinto al delitto, né ha partecipato allo stesso, pur consigliandomi, dopo là mia confessione di difendermi negando».
   Come si giunse alla scoperta del delitto? Dopo averi invano atteso l'arrivo delle corriere da Giulianova, fino a notte;, inoltrata, l'Urbani, verso le ore 0,30 del 14 agosto 1952, si recò in Questura a denunciare la scomparsi della fidanzata. Il resto è noto : la Questura si recava subito in casa Saccomandi e, dopo ricerche minuziose, rintracciava il cadavere, dietro uria grande specchiera d'angolo, in un allucinante spttacolo, per lo scempio che ne era stato fatto.
   In seguito alla deposizione della De Benedictis, il fratello dell'uccisa avrebbe, secondo alcuni, presentata denuncia contro l'Urbani e ci sarebbe stato un supplemento d'istruttoria. Per quanto ci risulta, invece, il fratello dell'uccisa, nel comprensibilissimo suo stato d'animo avrebbe semplicemente richiamato Vattenzione del Ma. gistrato sulla deposizione stessa che, si noti, era stata resa dall'impu-tàta dopo appena quattro giorni dal delitto, il 18 agosto 1952 e non si può quindi: parlare ora di colpo di scena. E pur vero che non esiste, per una denuncia, una formuala obbligata, ma, nel caso specifico, sembra si tratti solo 'di un « richiamo di attenzione ».
   Trattasi di un delitto volgare, bestiale, orrendo, ma per la sua immediata scoperta, per le indagini prontamente eseguite, per l'arresto della colpevole seguito a poche ore, quasi nella fragranza del reato, per le ampie deposizioni rese da chi poteva e doveva, per gli accertamenti ampissimi fatti dalle autorità inquirenti, il processo assumerà certo particolare importanza per la) gravita e crudeltà del fat. to in sé che commosse profondamente l'opinione pubblica; ma il suo svolgimento non potrà presentare colpi di scena sensazionali e potrebbe chiudersi anche in. un giorno o due al massimo,
   Potremmo rilevare che dalle deposizioni della De Benedictis
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