Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
4 - ALLE ASSISE DI TEttAfflO - IL RINVIO
(Da « II Mattino d'Abruzzo - 15.5-1953) :
A) Si apre a Teramo il processo della " belva umana „
Presso la Corte d'Assise di Teramo ha avuto inizio il processo contro la « squartatrice » imputata di omicidio premeditato e vilipendio del cadavere. Assisteva un pubblico numerosissimo ed irrequieto ,contenuto a mala pena dalla forza pubblica.
L'antefatto ed il fatto sono stati rievocati dal Presidente dott. Ruso; in detta relazione vi è stata una esatta rassegna di ogni particolare.
L'imputata è stata interrogata se avesse qualcosa da aggiungere o modificare alle sue deposizioni. Ha risposto: nulla. Aveva un fazzoletto sulla bocca passato da una mano, sembrava che piangesse. Un sussulto le è sfuggito quando in aula è entrata vestita di' nero la sorella della vittima.
Poi sono stati chiamati i testimoni.
Il primo è stato Giorgio Urbani, sedicente fidanzato della Mon. teverde, e presunto amante della De Benedictis Elisa, la assassina. Sono stati chiamati gli altri testi. A tutti il Presidente ha comunicato il rinvio della causa al 23 giugno.
Al tavolo degli avvocati siedevano: l'Avv. Rossi del foro di Aquila per il padre della vittima e per il fratello rag. Carlo, costituitosi parte civile. L'aw. Pirocchi del foro di Teramo rappresentava la madre della vittima.
All'ultimo momento il dr. Giulio Monteverde si è costituito parie civile facendosi rappresentare dall'Àvv. Conte Prosperi _ Flaviani del foro di Padova venuto espressamente per{ il processo. *•
II Conte Prosperi-Flaviani, si deduce, deve essere stato l'avvocato che ha assistito il Monteverde nella presentazione della denun. eia per «favoreggiamento» contro l'Urbani e nella compilazione del circonstanziato foglio di lumi rimesso successivamente alla Procura della Repubblica.
Certo oggi si sa, dopo quanto a suo tempo scrivemmo, che la de-nunzia non ha avuto alcun seguito ma rimane tuttora una denunzia in tutta la sua gravita di particolari in essa contenuti tanto che il Presidente ne ha fatto menzione nella sua relazione.
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