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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Allo scanno del Pubblico Ministero siedeva il doti. Rolfò che ebbe a curare il processo nella istruttoria quale Procuratore della Repubblica.
   Dopo quanto detto sul nostro giornale, oggi le prospettive del processo si possono avanzare da un esame spassionato della situazione giuridica nella quale il processo si è venuto a trovare.
   O per volere della Elisa e del suo difensore sorge il «fatto nuovo », di precisazioni di fatti e persone che concofsero nel delitto, o la Elisa conferma quanto ha già deposto e nulla più.
   In questo ultimo caso il processo avrà l'epilogo che si ritenne da alcuni « scontato », senza che nuovi fatti prendano consistenza.
   Nella prima ipotesi sta solo al Pubblico Ministero il diritto e la \grave responsabilità della iniziativa... di credere o non credere, di nuove indagini o meno, di incriminare o non incriminare altri nel grave e complicato processo, ove ombre sinistre a mala pena rie. scono ad essere contenute, e dagli atti processuali, e dalla parte civile testimoniante, e dai loro avvocati, e dalla stampa, e dalla pubblica opinione^..
   Luigi Braccili
   Ma come si è detto la stampa incalza sempre più critica. Ed ecco ancora incalzare con una impressionante precisione di fatti il « Crimen » del 24 maggio. A firma Sandro Morriconi, (che poi è il figlio di distinti genitori e professori, intimi confidenti 'di Cesarina Monteverde) « ...una dettagliata indagine, ricostruzione fedele dei fatti » mette in rilievo dei preziosi elementi che illuminano il delitto ed i suoi favoreggiatori e le loro colpe penali. Ci dice che la Magistratura «non ritiene opportuno allontanarsi dalla via maestra ed allargare la breccia delle indagini », quando la denuncia di Giorgio Urbani da parte di un fratello della vittima ne aveva "dato lo spunto.
   Incidentalmente dobbiamo fare risaltare l'errore imperdonabile commesso da « Crimen •» ; riproducendo una bella fotografia di Ce. sarina Monteverde in gita collettiva con le amiche a Venezia, e con i rituali piccioni; nonostante che la Signorina sia sola, « Crimen » scrive: «...durante un viaggio di nozze». Invece la Signorina era nubile. (Riportiamo solo qualche parte dell'interessante articolo di «Crimen):
   (Invece no: Elisa dice la verità, dice di aver agito solo per suo impulso, ma aggiunge di averi detto all'amante di aver ucciso. Del resto nulla è più, naturale: una donna è sola dinanzi a un misfatto orrendo della cui gravita incomincia a rendersi conto. Non ha amici, è chiusa in sé: l'unica persona a lei vicina in qualche modo è l'amante. Si trova da «olà con lui subito dopo il delitto, ed, è logico che
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