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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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   fi) la testimonianza della sorella
   (Da «II Mattino d'Abruzzo» - 15.5-1953):
   La sorella Vittoria, che più sapeva della vita intima di Cesarina, racconta episodi illustranti lo strano comportamento dell'Urbani e come la vittima negli ultimi giorni si trovasse a disagio. Inoltre viene messo in risalto la telefonata che la morta avrebbe ricevuto circa un mese prima del delitto a nome di una Di Giacinto abitante nel palazzo; con questa telefonata, come nella sera fatale, là si invitava in casa Rasetti, nella'casa accanto a quella dove un mese dopo avverrà il fatto* di sangue.
   . Testimonia anche il fratello Alberto.
   i Dalla deposizione dei famigliari traspare che il comportamento dell'Urbani prima e dopo il fatto non fu molto sincero e deciso e che essi furono sempre preoccupati di questo contegno, tanto che la morta stessa ebbe più volte a lamentarsene con loro e con le sue amiche.
   Tale circostanza cerca di precisare l'altro fratello della vittima il dott. Giulio.
   C) Gli altri testi
   (Da « II Mattino d'Abruzzo»:
   L'assassina ha seguito questa prima parte del processo con sor. prendente cinismo, infatti più volte si è alzata ed ha chiamato il suo avvocato alle sbarre restando a parlare con lui per parecchio tempo. Alle 13 circa la Corte ha sospeso l'udienza per riprenderla alle 16 del pomeriggio.
   Nella seconda parte del processo sono stati interrogati i seguenti lesti: Germani Maria, il commissario Suppa, Saturnini Rosa, De Fa-britiis Giuseppina e il dott. Ciammaichella che hanno riconfermato lutti le precedenti dichiarazioni.
   Degli altri testimoni Lino Pompei racconta di aver udito ben distinte le grida d'aiuto della vittima e di aver scoperto durante le sue prime ricerche nella casa i panni insanguinati sotto il bagno e poi il pezzo di coltello e il martello; Mario Mancini narra delle affannose ricerche e della scoperta del cadavere. Inoltre egli precisa che Urbani entrò in casa Saccomandi per telefonare alle ore 20,30:
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