Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
E) La terza istanza di Parte Civile respinta
Chiesta dalla P. C. l'incriminazione dell'Urbani per favoreggiamento personale e falsa testimonianza
L* intervento dell'Avv. Rossi
(Da « II Mattino d'Abruzzo » - 26-6-1953) :
Tornata in gabbia l'imputata l'Aw. Rossi del Foro di Aquila e di P. C., sebbene visibilmente indisposto, si alza solenne, ed altrettanto deciso. Altrettanto visibile è lo stupore dell'altro avvocato di parte civile Avv. Pirocchi. L'andamento del processo 'è parso fin dal principio strano; nel suo intimo c'è qualcosa di strano che non si riesce ad afferrare; i parenti della vittima sono insoddisfatti} addolorati.
L'Aw. Rossi porta il dibattito a quella atmosfera arroventata prev:sta da * II Mattino d'Abruzzo ». Nellaula regna un silenzio re. ligioso, e la massima attenzione in tutti. L'avvocato pronunzia una breve, cóncettuosa istanza, con precisi richiami giuridici e penali. Richiama la Corte a dare quella Giustizia che tutta la popolazione teramana e la Stampa richiede. Illustra la sete di VERITÀ' e GIUSTIZIA divenuta spasmodica nella popolazione.
Per un momento si ha l'impressione che il processò si avvii per una nuova rotta. A guardarsi intorno sembra che gli animi siano sollevati da tale oratoria.
L'Avv, Rossi trascina dietro di sé tutto l'uditorio in una foga oratoria senza pari e convincente e giuridicamente basata. E' la prima voce in tutto il processo che si sia alzata sull'uditorio per fare comprendere la sua ragione. L'avvocato ha la bocca schiumosa nell'impeto oratorio travolgente. Egli è preciso:
Aw. ROSSI — Onorevole Presidente^ signori della Corte io sono en. trato qualche minuto fa, in tempo però per sentire le ultime bat-lute del confronto tra l'Urbani e l'imputata. Non posi-o quindi non accorgermi che, benché sia stata fatta una diligente istruttoria e benché numerosi testimoni siano venuti, a deporre un'ombra avvolge ancora il fatto. La De Benedictis continua a sostenere! che ben esistevano i rapporti intimi con lUrbani e che quest'ultimo la sera del delitto si recò in casa Saccomandi e raccolse la sua confessione. Davanti alla donna che smarrita desiderava costituirsi, così detto, egli le consigliò di negare e di nascondere il cadavere. Noi ci troviamo davanti ad un duplice contegno^ processuale ed extraprocessuale: un contegno morale dì ciascun te-
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