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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   E) La terza istanza di Parte Civile respinta
   Chiesta dalla P. C. l'incriminazione dell'Urbani per favoreggiamento personale e falsa testimonianza
   L* intervento dell'Avv. Rossi
   (Da « II Mattino d'Abruzzo » - 26-6-1953) :
   Tornata in gabbia l'imputata l'Aw. Rossi del Foro di Aquila e di P. C., sebbene visibilmente indisposto, si alza solenne, ed altrettanto deciso. Altrettanto visibile è lo stupore dell'altro avvocato di parte civile Avv. Pirocchi. L'andamento del processo 'è parso fin dal principio strano; nel suo intimo c'è qualcosa di strano che non si riesce ad afferrare; i parenti della vittima sono insoddisfatti} addolorati.
   L'Aw. Rossi porta il dibattito a quella atmosfera arroventata prev:sta da * II Mattino d'Abruzzo ». Nellaula regna un silenzio re. ligioso, e la massima attenzione in tutti. L'avvocato pronunzia una breve, cóncettuosa istanza, con precisi richiami giuridici e penali. Richiama la Corte a dare quella Giustizia che tutta la popolazione teramana e la Stampa richiede. Illustra la sete di VERITÀ' e GIUSTIZIA divenuta spasmodica nella popolazione.
   Per un momento si ha l'impressione che il processò si avvii per una nuova rotta. A guardarsi intorno sembra che gli animi siano sollevati da tale oratoria.
   L'Avv, Rossi trascina dietro di sé tutto l'uditorio in una foga oratoria senza pari e convincente e giuridicamente basata. E' la prima voce in tutto il processo che si sia alzata sull'uditorio per fare comprendere la sua ragione. L'avvocato ha la bocca schiumosa nell'impeto oratorio travolgente. Egli è preciso:
   Aw. ROSSI — Onorevole Presidente^ signori della Corte io sono en. trato qualche minuto fa, in tempo però per sentire le ultime bat-lute del confronto tra l'Urbani e l'imputata. Non posi-o quindi non accorgermi che, benché sia stata fatta una diligente istruttoria e benché numerosi testimoni siano venuti, a deporre un'ombra avvolge ancora il fatto. La De Benedictis continua a sostenere! che ben esistevano i rapporti intimi con lUrbani e che quest'ultimo la sera del delitto si recò in casa Saccomandi e raccolse la sua confessione. Davanti alla donna che smarrita desiderava costituirsi, così detto, egli le consigliò di negare e di nascondere il cadavere. Noi ci troviamo davanti ad un duplice contegno^ processuale ed extraprocessuale: un contegno morale dì ciascun te-
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