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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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   ste di deporre il vero e l'altro fuori del processo che riguarda i rapporti inumi con limputata. Quale interesse avrebbe la De lienedictis di insistere, nel parlarci delle sue relazioni con l'Ur. barn? Urbani, signori della Corte, mentisce e siccome mentisce davanti all'Autorità giudiziaria Urbani compie un reato di falsa te. stimonianza. Ma perché non credere alla De Benedictis anche riguardo al secondo episodio? Ed anche qui ci troviamo davanti all'ostacolo della negativa dell'Urbani. Il comportamento di quest'uomo è quanto mai strano. Presupponendo che alle ore 20,30 egli fosse stato informato del delitto dall assassina egli più tardi si reca in Questura, ma non per denunciare il crimine di cui era a conoscenza ma per aenunciare la scomparsa della fidanzata. Noi siamo ben certi cne 1 Urbani non agì come doveva in quella tragica sera ed appunto riflettendo sul suo comportamento fa. cemmo quell esposto alla Procura della Repubblica. Non lo corredammo però di tutti i particolari perché ci ripromettevamo di ripresentarlo in sede di giudizio. Chiediamo ora quindi al P. M. di esaminare la nostra richiesta e di agire contro l'Urbani per falsa testimonianza e per il delitto di favoreggiamento,
   F) Vivace replica dei Procuratore Generale
   Udienze sempre più emotive al processo della "squartatrice,,
   (Da «II Giornale d'Italia»):
   A tale richiesta si oppone il Procuratore Generale il quale ricorda la testimonianza di Mancini secondo cui l'Urbani e la De Benedictis non restarono mai soli la sera del delitto e quindi non ci fu la possibilità della confessione. Egli perciò, che ha facoltà di decidere in merito, respinge la richiesta di incriminare l'Urbani.
   Ci sarebbe anche qui da notare che l'Avv. Rossi non ha ricorda-_o la telefonata fatta subito dopo il delitto dalla De Benedictis a casa J.ell'Urbani e che la domestica di costui ricorda perfettamente.
   Ne «II Momento» del 27-6-1953 Jacondini ripete gli stessi concetti e conclude: Solo dopo l'esito del giudizio, anerma il Procura, tore Generale, si potrà discutere se e in quale parte possa l'Urbani avere falsamente esposto.
   PROCURATORE GEN. DOTT. ROLFO - Non so se questo intervento della P. C. debba chiamarsi incidente o sostituzione alla mia persona. Posso dirvi che non c'è stato nessun favoreggiamento. Voi tutti avete sentito il teste Mancini il quale ha inequi-
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