Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
vocabilmente ammésso ieri, durante il suo interrogatorio che Urbani telefonò da .casa Saccomandi con la porta aperta. La casa era divenuta in quel momento un via vai ed è stato ben accertato che l'Urbani rimase distante dairimputata.
La vostra richiesta manca di base, lo sono qui non per difende. re la città di Teramo ma per difendere ed assicurare il rispetto della Giustizia. Sia ben chiaro: io non ho alcuna istanza da fare. Il comportamento dell'Urbani è comprensibile, egli aveva il solo scopo quella sera di rintracciare la sua fidanzata scomparsa. ]No, assolutamente no, non possiamo prestar fede alle parole della De Benedictis che da ieri, voi l'avete vista, si è dimostrata bugiarda e cinica. In quanto alla falsa testimonianza circa i presunti rapporti intimi avuti dall Urbani con la donna bisogna anche riflettere: è vero o non è vero quello che dice la De Benedictis? Lo vedremo dopo la causa se è il caso di incriminare l'Urbani per tale reato. Oggi la P. C. intende insistere sulla istanza presentata qualche mese fa dal Dott. Giulio Monteverde ed io insisto nel dire che mancano gli elementi di fatto: Oggi a seguito del dibattimento abbiamo avuto la riprova che la dichiarazione della De Bene, dictis circa l'avvenuto omicidio fatta all'Urbani in casa Saccomandi è priva di fondamento per non dire che è falsa perché il teste Mario Mancini, sotto il vincolo del giuramento, ha affermato alla Corte che l'Urbani si recò nella casa del delitto soltanto per telefonare e che la porta dell'abitazione restò aperta. Non vi sono perciò istanze da fare alla Corte per incriminare l'Urbani per favoreggiamento e quanto rilevato dall'Avv. Rossi non ha alcun valore. Così anche per il reato di falsa testimonianza non ho da fare per il momento alcuna richiesta alla Corte.
(Da « II Mattino d'Abruzzo ») :
Queste parole hanno suscitato una certa* reazione negli avvocati. Tutto si è placato in poco tempo.
Abbiamo visto che l'Aw. Rossi eccitatissimo si era già allontanato dal banco degli avvocati per cercare nascostamente tranquilli, tà in una sigaretta. Finito di parlare il Procuratore Generale l'udienza è sospesa per pochi minuti.
L'Aw. Pirocchi ha un vivace, scambio di parole con l'Aw, Rossi.
Il Dott. Monteverde agitato abbandona l'aula seguito da parenti che lo scongiurano di tenersi calmo-
Lo stesso Giudice Lancellotti usa verso di lui delle buone parole, quale compagno di scuola e nel contempo avvicina il Dott. Rolfo.
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