Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
lei amicizia con la lEisa e non riferì più nulla a Cesarina, ansi le si mostrò sempre ostile.
Mia sorella Vittoria racconta ancora:
4) — II sei luglio, giorno in cui conobbi l'Urbani, questi ci invitò al caffè e disse a Cesariina che Maria l'odiava ed allora Cesarina in sua presenza mi raccontò che, avendo saputo che in assenza dell'Urbani, Maria riceveva la Elisa la quale andava la mattina in casa a portare fiori, piante, carne per i gatti ecc. pensò di telefonare alla stessa Maria avvertendola che non stava bene che lei facesse entrare gente in casa in assenza del padrone, ma questa le rispose con tono molto risentita: (questo caso mai me lo deve dire lui!» tanto che l'Urbani che era a tavolino si alzò ed andò al telefono dicendo per dare questo ordirne. Ma Elisa tornava in casa con ogni scusa e con l'appoggio della Maria.
Sembra che nei primi di luglio o fine di giugno si fermò in rasa Urbani una Signora di Rieti con un bambino piccolo e ci rimase la notte ed un giorno, ma partì dicendo a Maria di essere addolorata al pensiero che Gino si apprestasse a riposare. Nel mese di luglio fu anche ospite dell'Urbani un ragazzo di Rieti al quale era morto il padre; questi veniva a prendere lezione da Cesarina e così le raccontò che Urbani era nervoso, preoccupato e che non parlava mai. Da altre persone abbiamo avuto tale conferma, ma visto l'andamento della causa nessuno ha voluto più testimoniare.
Noi a suo tempo, subito dopo il delitto demmo mandato al 1° avvocato di seguire la istruttoria per quanto possibile e di raccogliere le testimonianze su i nostri indizi. Avemmo ampie assicurazioni.
Quindi tutti ques'i indizi e intrighi venuti a mia conoscenza mi hanno indotto a ritenere che Urbani sapeva che la De Bened ctis avrebbe attentato alla vita di mia sorella o qualche cosa di simile e ne era preoccupato Oggi la De Benedictis tiene a nascondere le sue minacce, e così facendo discolpa l'Urbani ed aggrava indirettamente la sua posizion nel vano tentativo di eludere la premeditazione. Poiché negli atti legali io ne ho trovato la conferma non contestata, né smentita;" avendo trovato difficoltà negli avvocati prescelti, ho prescelto il « mio » avvocato (Prosperi), ho consultato assieme eminenti penalisti, e con la suai guida ho esteso denunzia contro l'Urbani e confermo tale denunzia, specie dopo il dibattito avvenute», con la speranza che si accertino i fatti avvenuti che sfuggono alle mie possibilità di indagini.
Infatti mia sorella aveva sentore che Elisa fosse troppo d'appressò all'Urbani. Come confermano i famigliari, Cesarina si era trovata a discorrere di Elisa (la missiva di Elisa, la telefonata anonima, i regali, le visite a via Rischiera, le premure di Elisa per Urbani e per i gattini
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