Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
ecc.) sì che alfine si lamentò con Urbani; ma questi ebbe sempre a tranquillizzarla: mia Cesarina spero che non sia gelosa di Elisa; Elisa è una donna di tutti...». Mia sorella non volle entrare in discussioni sessuali ed educatamente preferiva non andare oltre la semplice lagnanza. Altre volte invece le disse che lui doveva essere riconoscente a quella donna per le premure avute per la moglie. Anche per questo mia sorella aveva poco da rispondere. Di conseguenza Cesarina non poteva pensare mai che Elisa fosse una rivale, altrimenti spontaneamente le avrebbe ceduto il passo.
Ma se tanti e; tali erano gli intrighi pèrche Urbani, Maria e Sac Comandi non hanno messo a corrente mia 'Sorella del pericolo che la rii-naceiava? Elisa che era tanto eccitata non aveva avuto mai uno> «fogo con i tre? So che è il contrario, ma la mia testimonianza che valorb può avere? Urbani era preoccupato. Ha passato delle notti insonni, , iest'-moni non intendono più deporto^ Maria ed Elisa si vedevano spesso. La Saccomandi era sulle (furie. Il fidanzamento non si era potuto evi-tar^; un incidente: della, jye Benedìctis era prevedibile.
Elisa furiosa era pericolosa, come lo dimostra l'incidente avuto co» la moglie del suo primo amante.
Oltre tutto siamo stati disgraziati perché i primi accorsi al grido di aiuto, anziché trasformarsi in arbitrari sedicenti polizotti non hanno avvertito le autorità di '{Polizia o Vigili Urbani che avevano la f<&-coltà di forzare il d'omicilio di Elisa. Essi quando si erano di già accertati che Cesarina non poteva essere che nella casa di Elisa ed aveva-vano la determinazione di tentare qualcosa per portare aiuto a chi disperatamente lo» aveva invocqtoi hanmot ceduto ogni iniziativa a Urbani sopraggiunto, perché per essi lui era il fidanzato. Così essi sentendo dal fidanzato che Cesarina era stata vista fuori, e vedendo che lui stesso la va ai cercare fuori. sopra&sedp,rono\,
E ormai certo che) se ognuno si fosse attenuto a quello che lai società prescrive micn sorella sarebbe' stata salvata anche s& sanguinante... E' per diritto e dovere che mi sono costituito P. C. per domandare, so-lu per domandare, che si accertino le responsabilità di ognuno.
Come si è detto furono espressi i nostri dubbi alle Autorità inquirènti Avemmo assicurazione di ampie indagini; passarono ilei mesi prima r.he potessimo avere visione degli atti processuali.
I a matassa degli avvenimenti ci sembrò aggrovigliata, con lacune, punì e A curi, dubbi, ed affioranti responsabilità penali; pertanto ci sentimmo in dovere di compilare con l'ausìlio di consulenti legali Una RICHIESTA MOTIVATA DI SUPPLEMENTO D'INDAGINI. Mai gli avvocati incaricati indugiarono e non effettuarono l'inoltro Non si faccia pertanto la colpa alla P. C. di non avere parlato in tempo. Come si è detto,
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