Stai consultando: 'Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo ', di

   

Pagina (88/123)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (88/123)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Compltlermo domani il resoconto particolareggiato del proceso, coti le arringhe dell'Avv. Rosa, del P. G. Dott. Rolfo e del difensore Aw. Brigiolti.
   Sandro Morricoiii
   G) Parìa l'In. Rossi di Parte Civile
   Seguita Mattino d'Abruzzo del 30-6-1953
   Ttramo, 30
   II secondo difensore di parte civile, l'Aw. Carlo Rossi, riprende i temi già trattati dall'Avv. Pirocchi, e li approfondisce in maniera veramente efficace ed esauriente.
   Dopo aver rilevato che ormai è preclusa ogni indagine sullo sta. to mentale dell'imputata che non ha creduto mai di dover chiedere una perizia psichiatrica, discute la causa affrontando innanzi tutto lo studio della personalità della De Benedictis che definisce delinquente per tendenza, che nella delusione provata dall'abbandono dell'Urbani rivela la sua indole di criminale e di pericolosa sociale.
   Fa poi la dimostrazione della causale che determinò la De Benedictis all'efferato delitto: causale duplice, la vendetta contro l'Ur-"Oani e la soppressione di quella che ella considerava la sua rivale nella sua aspirazione matrimoniale. Causale che illumina l'alto grado di criminalità dell'imputata che sopprime, uccidendola, la donna che era inconsapevole dei rapporti e dei contatti fra le De Benedictis e l'Urbani e che con purezza di intenti aveva accettato la richiesta matrimoniale dell'Urbani.
   L'Aw. Rossi discute poi le due aggravanti, quella della premeditazione e dell'avere agito con crudeltà. Con larghi richiami di giurisprudenza, di dottrina, il difensore della parte civile insiste parti, colarmente sulla premeditazione che egli definisce vanto della tradi. zione e della cultura giuridica italiana e che, anche nella sua concezione penalistica moderna trova la sua piena applicazione nelle mo-dolità del fatto della causa. Con ricordi profondamente impressionanti, cui non sono estranei rilievi psicologici e richiami letterari> la dimostrazione della sussistenza della premeditazione è raggiunta in forma ammirevole. Altrettanto efficace l'accusa dell'Avv. Rossi ai dimostra per quanto concerne l'aggravante della crudeltà. Infine il difensore contesta là possibilità della concessione delle circostanze attenuanti generiche, dalle quali soltanto l'imputata può sperare di evitare l'ergastolo- Dopo aver ricordato che il beneficio non sarebbe possibile concedere solo se ai ricordi l'insegnamento della Corte di Cassazione e si conderino tutte le modalità che hanno accompagna-
   — 87 -

Scarica