Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
io il fatto, afferma che la concessione delle attenuanti generiche sa. rebbe disapprovata dalla opinione pubblica e dalla coscienza collettiva così fortemente commossa dal truce delitto. Avviandosi verso la conclusione, nell'ammirevole attenzione, della Corte e dal numeroso pubblico che è presente in udienza l'Aw. Rossi afferma che la presenza della parte civile non mira soltanto alla tutela del danno materiale, ben piccola cosa di fronte al dolore, all'angoscia della fami-glia Monteverde, ma vuole essere l'interpretazione di un sentimen. to alto e più nobile; il sentimento della solidarietà umana verso l'immane dolore provocato da tanta immane tragedia. Un giudizio che si identifica con l'affermazione e il trionfo della giustizia.
NOTA: // pubblico si aspettava che l'Aw, Rossi facesse accenno al. la sua tesi giuridica sviluppata netta istanza precedente, prò. nunziata con tanta convinzione invece: «nulla*. Delusione anche da parte dei famigliari della vittima. II Rossi (questa volta) ri. calcò le stesse tesi dett'Avv. Pirocchi.
Il processo ormai filava diritto verso la meta scontata, perannun-ziata dal «MOMENTO SERA».
D) La severa accusa del Procuratore Generale
(Seguita da « II Mattino d'Abruzzo »):
Dopo una breve sospensione ha preso la parola il Procuratore Generale il quale ha fatto, rilevare sopratutto le innumerevoli menzogne dette alla imputata durante gli interrogatori: mentì -quando volle attribuire alla prima meglie di Urbani morente la volontà che Giorgio la sopsasse, mentì quando telefonò a Cesarina a nome della Rasetti; mentì quando disse di non essere stata alla finestra a parlare con Maria Germani ed a spiare, l'arrivo della vittima; mentì ancora quando disse che uscì di casa per andare a costituirsi perché in tal caso l'avrebbe fatto quando pòi la polizia è andata a casa sua; e mentì mine quando affermò rhe fu la Cesarina ad aggredirla ed a buttarla iii terra, perché laCesarina era molto più debole e piccola di lei-Altri punti oscuri ci sono poi nelle sue dichiarazioni, e dall'osa, me delle testimonianze 'dobbiamo concludere che falsa e anche la sua tesi di aver mutilato il cadavere molto tempo dopo l'uccisione come falsa è la dichiarazione di aver confessato a Giorgio Urbani. Non ci sono attenuanti, neppure generiche perché nulla potrebbe giustificarle, né il suo passato, né il modo con cui ha ucciso, né il comportamento lucoessivo.