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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   (Da « II Mattino d'Abruzzo ») :
   E).....La vana difesa dell'Avv. Brigiotti
   L'Avv. Brigiotti ha fatto poi un abile quanto inutile difesa. Ricorda innanzi tutto la giovinezza dell'imputata, che a 15 anni venne sedotta e jcacciata di casa e sopportò con rassegnazione e con la for. za il peso delle circostanze che se ella fosse stata una delinquente nata avrebbero potuto già portarla verso il delitto. E' una donna sventurata, una vittima della società. Ed incontra ad un certo punto Giorgio Urbani che le promette il suo affetto: non può non credergli perché anche la prima moglie di lui non era che una domestica e perché questa poco prima di morire aveva esortato Giorgio a servirsi ancora deUaffetto che Elisa aveva dimostrato finora verso di loro. Questo l'hanno definito tutti il colpevole morale, il protagonista delia vicenda. Ebbene, si è chiesto il difensore, se c'è anche un altro rolpevole, sia pure non perseguibile, come fate a chiedere la pena massima e senza scampo per Elisa? Urbani incomincia il doppio gioco fra le due donne, le prime voci del fidanzamento giungono alle orecchie di Elisa che vive per un poco in questa altalena fra le notizie che le danno e le( negazioni di lui. Cesarina può dirle la verità, organizza un colloquio. Telefona a casa Monteverde, chiese a nome della vicina di casa che Cesarina vada nella casa dei mutilati, poi chiama Cesarina in casa e le chiede. Quello che è successo è poi intuibile: Elisa le avrà detto dei suoi rapporti intimi con l'Urbani, Cesarina avrà reagito, sarà nata una piccola colluttazione da cui può essere scaturito il delitto. Ma è un delitto d'impeto non un delitto premeditato. Non ci sono elementi che giustificano si parli di una trama omicida: Elisa non aveva ancora nulla contro Cesarina prima del colloquio, perché non sapeva se fosse o no sua rivale. Lo seppe il 13 agosto> ed il 13 agosto uccise-
   L'Aw. Btigiotti presenta successivamente sotto una luce favorevole ad Elisa gli altri indizi su cui si è basata l'accusa, e svolge una tesi medico - legale secondo cui Cesarina non fu mutilata ancora in vita e non è morta per le ferite inflittele da Elisa. A questo1 punto l'Avv. Pirocchi lo interrompe e siccome il pubblico mormora il presidente, che ha diretto con molta energia il difficile dibattito, fa sgomberare parzialmente 1 aula.
   La perizia dice chiaramente che Cesarina non è morta per le coltellate, riprende l'Avv. Brigiotti. E di che è morta? La perizia non lo dice, essa è incompleta, potremmo ipotizzare che sia stata «ansata anche da paralisi dei centri nervosi per lo «pavento e per paraliii cardìaca. LaP. C. reagisca (1).

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