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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   La rapidità con cui si è voluto portare a termine il processo, è la dimostrazione che il Dott. Ruso e i Giudici Popolari avevano fretta, forse impressionati della crescente e tumultuante valanga di popoli che affollava le tribune, i corridoi del Palazzo di Giustizia, che premeva fuori sui cordoni della forza pubblica, e che, ad un certo punto, ha dato anche vita od incidenti nel corso dell'arringa del difensore.
   (Dai giornali):
   Nel giudizio», di appello, salvo che siano emersi, rispetto al primo processo, nuovi elementi che richiedano la cosiddetta « rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale » non vengono più interrogati i te. stimoni, e pertanto tutto si riduce al duello tra gli oratori dell'accusa (P. M. e avvocati di parte civile) e quelli della difesa. All'inizio del dibattimento il Presidente o il giudice togato riassumono i precedenti della causa per informare i giudici popolari. A proposito dei patroni di parte civile (e questa osservazione vale per qualsiasi processo) rileveremo che essi non possono mai, a conclusione delle loro arringhe, invocare una determinata pena per gli imputati, come fa il Pubblico Ministero, ma si limitano a chiedere un risarcimento dei danni pecuniari o morali. Il processo di appello ha un'altra caratteristica. Se contro la sentenza di primo grado hanno appellato i condannati, gli ultimi a prendere la parola non sono, come alle Assise ordinarie, i difensori. E' il procuratore generale (che corri, sponde al Pubblico Ministero dei dibattimenti di prima istanza) che conclude, con là sua requisitoria, il processo.
   C) Alcuni particolari della sentenza
   Gopia della sentenza fu pubblicata mediante affissione nell'albo del Comune di Teramo e per estratto su « II Giornale d'Abruzzo ». In essa si ricorda il trasferimento di Urbani a Teramo e la morte del figlio adottivo di Urbani e poscia di Pierina Slunter, dopo avere premesso che le cure praticate loro da Elisa destarono l'ammirazione di quanti ebbero a frequentare casa, e che la Slunter stessa raccomandò' ad Elisa di aver cura del marito. Dopo un mese circa dalla morte della Signora l'Urbani entrò in relazioni intime con la domestica. L'Urbani ha sempre negato tali rapporti. La Elisa afferma che i rapporti intimi continuarono anche quando andò nella nuova casa e che essa andava a trovarlo. / rapporti intimi con l'Urbani continuano fino al 6 agosto 1952. La De Benedictis dice di avere telefonato a casa Monteverde anome della Rasetti e Di Giacinto. Queste
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