Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
lio, fratello della Cesarina avanzò in merito esplicita richiesta scritta ma la denuncia fu archiviata dal Giudice Istnittorc su conforme richiesta del P. M. Chiusa la istruttoria orale le parti civili hanno concluso per l'affermazione di responsabilità della imputata con la condanna anche al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede. Il P. M. ha concluso perché la imputata fosse responsabile di entrambi i reati, e condannata alla pena dell'ergastolo. Il difensore ha concluso perché fossero escluse dal reato di omicidio le aggravanti della premeditazione e dell'avere agito con crudeltà e perché foss°r concesse Iqi attenuanti genriche.
La Corte osserva che la De Benedictis ha ucciso volontariamente e proditoriamente, Cesarina Monteverde, di caràttere mite. Non >i-tiene che sia un reato d'impeto, occasionale, o di natura passionale. R< tiene che si tratti di reato premeditato e che la causale si identi. fichi nell'odio e nella vendetta: il .fidanzamento con la Montevcnie fece cadere nella De Benedictis il carezzato sogno di sposare l-iiouio con cui trescava, e quindi fece nascere l'insano proposito e la vana speranza che eliminata la Cesarina l'Urbani sarebbe stato suo e legato dal matrimonio. Il suo contegno prima e durante la esecuzione del delitto fu di freddezza, di dominio, e di cinismo. La infermità mentale non ha dato mai nessun segno. Nell'operato della imputata si riscontrano entrambi l'elemento ideologico e cronologico assieme all'elemento psicologico per il sussistere della premeditazione. Non mancano la riflessione e la preordinazione dei mezzi.
Elisa D. B. dal gennaio 1952 è in] rapporti intimi con l'Urbani che vive sotto lo stesso tetto in casa Saccomandi. I\ due filano nel più perfetto accordo, e la Elisa crede alle promesse di matrimonio dell'Urbani. Nonostante che questi abbia negato la intimitià dei rapporti, la corte ha tratto il sicuro convincimento e dalle modalità dei fatti e dallo studio degli atti e dalle risultanze processuali* che non solo i rapporti intimi ci furane* ma che l'Urbani effettivamente promise alla D. B. di sposarla. Nel marzo del 52 Urbani si fidanza. La D. B. interroga l'Urbani e la Monteverde e ne ha risposta negativa. Non si acquieta ed indaga anche attraverso le donne di servizio dei fidan. zati. Comprende subito che un ostacolo si è frapposto alla sua progettata sistemazione: Monteverde Cesarina. Profferisce qua'.ciie larvata minaccia. Fin dai primi di agosto del 1952 non si reca più in casa dell'Urbani, e cessano i rapporti tra i due. Il 12 agosto è una gionu-ta buona per la esecuzione del suo delitto... Solo con la scomparsa di Cesarina M. Urbani sarà suo.
Per tale reato la Corte ritiene di irrogare la pena di quattro an-
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