Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.
NOTA: II 4, giugno 1954 con una mesta ed intima cerimonia è avvenuta presso il Cimitero di Teramo la traslazione della salma di Cesarina Monteverde dal loculo N. 16, messo a disposizione nei giorni di improvvisa sciagura da Giorgio Urbani, per accogliere la salma di Cesarina, al N. 20, acquistato dalla Famiglia Monteverde per dare degna sepoltura all'adorata Cesarina. Dopo le constatazioni di rito (sanitarie) ha celebrato la Santa Messa Padre Guido dei Domenicani.
' F) Alcuni inquietanti dati di fatto
Dalle discussioni udite nel pubblico dibattito-, dalle indiscrezioni degli avvocati, da testimoni oculari si deduce che in istruttoria sono ormai, acquisiti alcuni inquietanti dati di fatto:
— Se non prima, certamente dopo la morte della moglie dell'Urbani, tra costui e la domestica intercorse una relazione più credibilmente intima e' carnale. Infatti la De Benedictis va più volte a trovare l'Urbani, nella di lui abitazione, ove egli dice di essere andato perché infastidito dalla corte della cameriera. Questa con lui si addimostra ostile alla Monteverde considerandola una rivale.
— Urbani nega recisamente di avere avuto rapporti con la cameriera. Nega di essere stato corteggiato; altrove afferma di essere stato corteggiato.
— Nei rapporti della Questura si fa notare che la De Benedictis si vide con l'Urbani il 5 o 6 agosto per l'ultima volta e facilmente la premeditazione deve/ essere maturata tra il 6 ed il 13. Ciò tpie. ga il fatto che l'UrbaniGiorgio è indicato quale amante della De Benedictis nonostante le negative dell'Urbani stesso. Secondo il pubblico l'Urbani era l'amante della Benedictis e si può ritenere che ciò risponda a verità..
— La Saccomandi dice che mai si era accorta che l'Urbani fosse stato l'amante della De Benedictis anzi lo escluse.
— L'Urbani afferma di avere appreso dalla Signora Monteverde per telefono alle 18,30 che Cesarina a seguito della telefonata si era recata a casa Rasetti, la cui abitazione è attigua a quella della S accomandi.
— Afferma altresì di avere sentito dire sul posto che C. era entrata nel palazzo, che si erano sentite delle grida proveniènti dall'appartamento dell'Elisa e che non era stata vista più uscire.
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