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Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   « Nessuno dunque nel processo di Aquila ha sentito la voce che sorge dalla tomba della Monteverde?! Nessuno ha raccolto il grido della straziata vittima?
   , Ma poiché la Divina Provvidènza vede e provvede, S. E. il Corani. Sclafani, che quale pubblico accusatore aveva fatto motivata richiesta di « ergastolo » ha presentato ricorso in Cassazione.
   . Alla decisione dell'Eccelso Magistrato s'inchina deferente e plaudente il nostro giornale e l'opinione pubblica che ha pur sempre re- 1 clamato che sia bandita dalla Società chi ha così BASSAMENTE E f VILMENTE INSANGUINATO la Terra d'Abruzzo. I
   
   Nota II Processo in Cassazione sarà celebrato il 14 aprile 1955.
   Alla C8rte di Cassazione il Relatore ha ricordato che i magistrati della Corte di Appello ritennero dare al delitto le attenuanti generiche amméttendo il movente passionale. Il P.M. ricorrente in Cassazione non riconosceva il movente passionale del delitto perché non provato se non dalle affermazioni della imputata cihe essa sia stata'l'amante di Giorgio Urbani; perché il delitto non era passionale poiché non- mosso da « giusto risentimento »; ma che il delitto fosse stato prettamente e tipicamente egoistico e ohe la De Bene-dictis uccise per il solo fine di uccidere. Ma agli atti istruttori era ormai acciaiisi to clhe Giorgio Urbani era l'amante della De Benedictis e del res'o la stessa sentenza della Assise di Teramo lo dava per accertato rifacendosi ai rapporti della Questura. Per di più l'esimio Avv. Brigiotti aveva pensato lui nella sua arringa ad inquadrare l'Urbani ed i suoi amori nel delitto « passionale »...
   La Cassazione, poiché ogni azione umana ha una sua casuale, valida o no, e la imputata non è stata riconosciuta inferma di mente, ha ritenuto che, tolto il movente gelosia, null'altro giustifica la orrendezza del delitto. Pertanto la sentenza di Assise e la tesi del ricorrente sono cadute alla guprema Corte. • .
   Il nostro giornale non fu mai ottimistico su questo processo" e pur avendo sposato (assieme ad altra corrente della Stampa) la tesi del delitto prettamente e tipicamente egoistico, (riflettendo la idea di una corrente della ppinione pubblica), aveva però rappresentato sempre l'opportunità che questa tesi fosse avvalorata e rappresentata in un quadro completo di prospettiva, pfondo e personaggi, perché i giudicanti avessero avuto un colpo d'occhio fassieme da esserne convinti, (dal N. 129 «Giornale d'Abruzzo» 1955}.
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