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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
IO
coli dui-aio sarebbe il soggiorno de' Siculi fra noi , poiihè il Bossi ( Ibid. ) crede rilevale da Dionigi eh' eglino furono cacciali dall' Italia circa un secolo avanti la caduta di Troja , 1284. anni ad un di presso avanti Gesù Cristo. Una specie di confederazione generale dei popoli Italici gli obbligò a ricoverarsi nella Trinacria, ove loro mostrandosi più propizia la fortuna , vinti i Sicarii, cotanto si estesero in qucll' isola , clic questa contrasse il iiomc di Sicilia .
Coloro eh' espulsero i Siculi dai tic Agri furono gli Umbri. Scilacc Cariandensc , scrivendo il suo Periplo circa sei setoli avanti 1' era volgare , ed annoverando per ordine topografico i popoli d' Italia , pose gli Umbri lungo l'Adriatico, dalla Daunia fino ad Ancona intlesivamente. Da essi io tengo opinione che abbia desinilo il nome il iiostio fiume Ubrata. Perchè 1.0 ? Si crede ciò dell' Ombrone, e non potià credersi della Ubrata? Ma gli Umbri a vicenda si videro forzati a cedere il luogo agli Etruschi , i quali loro tolsero, al dir di Plinio , trecento Città. Sia a noi permesso intendere trecento aggregali di rozze capanne ; che altro non fu Roma stessa , lino a che non venne incendiata dai Galli . Da allora 1' Umbria restò circoscritta dagli Appennini , dal Tevere, c dalla Nera, e quasi non più figurasse fra le Nazioni , divenne un' appendice dell' Elruria .
Gli Etruschi , o Tirreni, posto prima piede nel paese fra l'Adriatico e gli Appennini , penetrarono quindi nella Camjwnia , rendendosi padroni dei lidi del mare Inferiore perciò chiamalo Tirreno , e. si mantennero in sì vasti dominj fino a clic a Levante non furono cacciati dai Galli , a Ponente dai Latini., e. dai Sabini , onde restringer si doverono nell' Elruria propriamente detti , fra il Tevere e la Magia . Così Bossi ( lib. I. cap. 3. ). Sicilie noi non solamente saremmo stati Etruschi, ma dei primitivi Etnischi. Siffatte incerte cose però da banda. A persuadere che non dobbiamo riputarci stranieri alle glorie degli Etruschi, non ini avvaleiò dell' autorità di Tito Livio ( Dee. 1. lib. 1. ) il quale ci ha trasmesso che 1' impero di quelli , prima de' Romani , ampia incute si distese in entrambi i mari , da cui 1' Italia a guisa d' isola è circondala : aggiungendo che l'Italia tutta fino alle Alpi fu da essi abitata , c signoreggiata , eccetto il piccolo trailo di terra , che ai Veneti apparteneva : alle* cui testimonianza fanno eco Servio ( ad 2. Georg. Yirg. ) Diodoro ( lib. 5. 'cap. 9. ) e Polibio ( lib. 2. nulli. 17. ). Non afTaccciò il buon numero di grotte, talvolta le une congiunte alle altre, da non potersi supporre acquidolti , le quali s' incontrano per tulio 1' Agro, ma specialmente in Teramo ( Muzj dial. di (>cir. Icz. gior. 1. ) di che scrvivansi gli Etruschi per sepolcri. Nò anco eritreiò alla delicata questione se Atri a noi vicina ( come ragioni di gran peso , ed il sentimento di Paolo Diacono , lib. 2. c. 19. il persuadono ) o Adria del Polesine sia quella .Città Elrusca , che dette il nome al Mare Superiore ( Liv. 1. c. ) c che fu invcntrice degli Atrj , secondo il breve cenno di Varrone ( de ling. lat. 1. ): sitriuui appellatimi est ab Atriatibus Tu-scis: qua!' etimologìa anche da Festo Pompcjo , da Servio , e più distintamente da Diodoro Siculo ( Just. 1. 5. c. 9. ) si riporta. Farò solo osservare che agli Etruschi si attribuiscono quelle monete di bronzo fuso , di gran mole , che le Cillà Italiche gittavano prima delle conquiste de' Romani. E ceito almeno che le sole Città dell'Italia media, come Todi, Gubbio, Volterra , Popr.lonia , Chiusi , ne hanno. Osservò il Passeri nel suo Croni-