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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   stero di S. Maria in Mejulano , e di Melane ( Castello distrutto nelle odierne pertinenze di Castelbasso , mentovato in una carta del lOqG. dalla Cronica Casauriense ) derivante dalle radici Celtiche Med fertile, e Lari terra , come appunto sono le contrade , ove Mejulano , e Melano sorgevano : non che del Perniino e di Penna , dinotante un* altezza considerevole , com' è la collina al Mezzodì di Teramo , c 1' altra sul cui pendio è situato il Villaggio' Penna al Greco di Campii , nemmeno serve a confermare la permanenza dei Galli sul nostro territorio ; potendo essersi imposti quei nomi, durante 1' impero de'Franchi . Il Bossi, in un luogo ( lib. a. p. 2. cap. n. ) suppone che il vendicativo Aronte andasse ad invitare , e ad allettare colla pruova de'suoi otri di \ ino i Senoni « nel Piceno medesimo, e sulle rive m dell'Adriatico, ove si erano già stabiliti a tempi di Bellovcso w: ed in un altro ( cap. i4- ) dopo aver detto che gli stessi Senoni , i quali condiscesero ad Aronte , assediarono Chiusi nell' Etruria, presero ed incendiarono Poma nell* anno 364- e quindi ( secondo Polibio ) si composero coi Romani , per volare al soccorso del loro paese invaso dai Veneti , soggiunge : che ciò porterebbe a credere che « dalle rive del Po venuti fossero quei popoli sì a guerreggiare nell' Etruria , e nel Lazio. « Questa specie di contraddizioni si ronde pressoché inevitabile , quando lo Storico non può far altro che andare congetturando dietro i barlumi , lasciali dagli antichi Scrittori . Conchiudiamo : o i Galli non signoreggiarono mai il Piceno , o lo signoreggiarono per breve tempo . Di fatli se si passano a rassegna le consecutive guerie fra i Romani, ed i Galli , dopo quella di Binino , non si troverà mai rapporto alcuno fra le nostre regioni , ed i luoghi sia donde i secondi si mossero , sia dove si ritirarono.
   CAPITOLO III,
   Certezza de' Pretuziani.
   Se molto ancor manca per una Storia anche generica , anzi per la semplice indicazione de' primi abitatori della nostra Regione ; siamo peiò allatto sicuri che dessa Pretuzio , ed Agro Pretuziano , dall' epoca almeno delle conquiste de' Romani , venissi? appellata , onde PretuzJ, e Pretuziani fossero delti i nostri Antenati . Si sono nel precedente capitolo riportati due passi ili Plinio: ma altra opportunità si oflèrse a Plinio nel Libro XIV. ili far motto del Pretuzio , lodandone i vini : Ejc reliqids vinis a Supero Mari Pra'tutia , et Ancona; nascentia ( cap. 6- ): Apamenuni vinum intriso jircccipue convenire dicitur, sicut Prcetutium in Italia ( cap. 7- ) . Pollina simile occasione ne fa triplicata menzione Dioscoride (Lib. 5. cap. io. ): Adrianum vimini , et quod in Sicilia gignitur Mamertinum a'que crassee sunt substantiie .... Prcctutium , quod et ipsum ex sitili Adriatico defer-tur , fragrans est , atque temmus. Più appresso assomiglia il vino d' Istria al nostro: H'islrium Prwtutiano simile est. E nel cap. 13. annovera il vino Pretuziano trai più squisiti d' Italia: In his prcestanl Italica , Falernum , Surivntiman , Cecubum , Signinum , et multa alia Campania: vina , timi Prcetutium ab Adriatico xiriu.
   Ai grandi avvenimenti della seconda guerra Punica andiamo debitori della commemorazione , che hau fatta de' Prctuzj , c dell' Agro Pretuziano