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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ziosi monumenti, de'quali parla il Muzj ( Dial. i. ms. ) cioè pezzi di metalli lavorati, qualche gemma di valore, non poche scolture di bronzo, rappresentanti Uomini ed animali , un piccolo Leone d' oro di bella fat-tezza, e quella moltitudine di monete tanto di bronzo che di argento, da potersene comporre ( a giudizio dell' Autore ) una serie non interrotta d> Consolari, e d'Imperiali . Quelle che pervennero in suo potere bastarono per la serie perfetta da Vaici iano ad Onoiio. Quivi prue quelle dugento e più uine cinerarie di terra tolta, ordinate in corrispondenza, con lucerne sepolcrali accanto , disolterrate sotto gli occhi del nostro Patrio Storico nel 1069. piantandosi una vigna. Simili incontri succedevano ai tempi del Campano , nò lasciano di succedere tuttora nel sito di cui si parla , ed alti ove : Extant aranti agricola.' nonnunquam umce referto; cine-rìbas , quod gcnus humationis reiessit a nostri*, et multarum est aitatala: nac stetit dia priscis Jtic mos, ut igni cremarentur, a Sylla in-stitutus, subì ut us a JS'erva . Non meno ricche di avanzi sono le adja-cenze della Città al di là da Vezzola. I guasti chetai fiume ha cagionati sulla sua sponda sinistia gli han fatti abbracciare nell' alveo ruderi Ilo-mani, ora svelati, ed oia ricoperti dalle piene. Altri se ne veggono sul cominciamento delia strada nuova, e nelle deliziose eminenze, che dominano da Settentrione le così dette piane del Vescovo . Ma fi a quante coperte si sono fatte in quelle parti, niuna è stata tanto fortunata quanto quella del 1789. avvenuta nella contrada chiamata Fonte della Regina, e propriamente ov' è la casa rurale di dominio diretto del nostro Ospedale . Appena giunse a notizia del Sig. Delfico che l'Enfiteuta crasi scontrato con anticaglie , ei fece eseguire in sua presenza ed a sue spese gli sca\i , e rinvenne avanzi di sontuose terme, e tic busti di marmo ben conservati, tli perfetta esecuzione. In uno di essi si legge
   FABIAE. A. F FORTVNATAE SEFTIMINAE
   Si custodiscono di presente nella Biblioteca de' Sigg. Delfico : e nel primo» sito rimangono appena porzioni del pavimento de'bagni. Fa meraviglia clie in soli due secoli si fosse perduta la forma esteriore , c la memoria tli tali terme; mentre Monsig. Fabricj {Alias* sopra Greg. XIII. p. 1 - f• ) avea scritto: Integerrimi ami extat balnewti in Fabriciorum suburbano, quod Regince vocant Theranmenscs. A. giudicare dalla conciatura de' capelli, di-rebbesi essere quelle sculture de'tempi di Elagabalo. Anche nella parte superiore della penisola , ov' è piantala Teramo, si scorgono reliquie di antichità. Cosi nel 1795. si scopersero gli avanzi di piccolo1 tempio fuori Porta S. Giorgio, non lungi dalla Fornace Cernili, con pezzi di cornicione di tofo, ed idoli infranti. Eranvi ai quattro muri altrettante iscrizioni, ma cotanto inalronce dal tempo , che nemmeno il valoroso Alessio Tullj giunse a interpretarle. Dal fin qui detto, e da altro, che per brevità si tralascia, conchiuder si debbe che Intcramnia ne' tempi della sua floridezza veniva coronata da molti, e pregevoli edifizj suburbani.
   Clic se in vece di un elenco di monumenti scoperti , ed in buona pai te già perduti , meglio si ami un saggio di quei , che si sono conser-