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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Fra le tante cstili invasioni , cui Castro andò soggetto , per la sua posizione alla riva del mare e lungo la strada Salaria , è difficile determinar quella , in cui alla distruzione di esso adoperato venne il mezzo terribile del fuoco: che pur conosciamo di essere stato adoperato, almeno una volta. Se n'ebbero chiari iiu.i/j nel 1828. couducendosi veso il lato meridionale di Castro , da Ponente ft Levante , la nuova Via Distrettuale : e quasi nel medesimo tempo aprendosi uua traversa da essa fino a Giulia, colla quale le rovine di Castro rimasero in gran parte solcate nell' opposta direzione, cioè da Settentrione a Mezzogiorno . Negli scavi, eh' ent amie le strade richiesero per 1' appo;'amo livello, non comparve allatto, nella profondità maggiore , alcun oggetto combustibile , sebbene comparisse;o metalli fusi , e pavimenti di limonilo calcinati nelle superficie. Ma rompendosi un basso e glosso muro , si ebl e 1' ultima pruova della sofìèrta catastrofe , per essersi fra esso ed l'Atro contiguo muro trovale circa sessanta libbre di monete di argento , in parte liquelàtte ed in parte arrossite dal fuoco, ad onta del forta riparo, elio dall'incendio le avea difese. Con sommo dispiacere de'Collettori si riconobbero tutte e poi tutte della Famiglia Ti In ri a , e di due soli effigiati ovvj, è vero , ina pregevoli per la testa di T. Tazio , eh' entrambi esprimono nel campo , e per due fatti storici che ricordano nei rovesci , quali sono il ratto delle Sabine in uno , Tarpea oppressa cogli scudi nell' allio . ( Ed « perciò che al tempo di Giulio Cesare , cui la Prefettura monetale di Z. 1 ìturio Sabino appartiene, o ai tempi prossimi seguenti, io riferisco l'epoca , in cui si credè prudenza il porre quel contante in sicuro ). Quindi dopo essersene mandato un saggio al Direttore del Regal Museo Borbonico , che ne ritenne alcune , e rispinse il resto , e dopo i pochi acquisii che i curiosi ne fecero ; tutto colò in mano degli orefici , con poco profitto degli appaltatori e degli operai , che prima delle misure elei Regio Giudice e dell' intendente , aveano saccheggialo il nascondiglio.
   Che Castro non iòsse semplicemente un piccolo luogo fortificato , come il valore del nome parrebbe dimostrare , ma una vera Città ; si può inferire da pam chic edizioni dell' Itinerario , in cui è chiamato Città , Castrata Ch'itas , e con maggiore sodezza dall' esame de' suoi veslig} , rimarcati già da Cluerio , come avanzi magna; urbis. Questi si estendono in forma di quadrato, ciascuno de* cui lati ha più di un quarto di miglio di lunghezza , parte sul piano al lido del mare, e parte sopra un* eminenza , che dicesi Terra vecchia. In ambedue le parti si riconoscono i vetusti ruderi , delti dal nostro popolo S arracineschi: ma solo sull' eminenza si ravvisano gli avanzi del tempio di S. Flaviano , e gì' indizj de' tempi poste»ioli . Dal cne si può conchiuderc clic minato Casti o ( nè sappiamo se una volta sola ) dai disastri che hanno oppresso i nostri Paesi marittimi, si fossero i Castrani ìistrclti nella parte più alta , e meno debole : tanto più che appariscono le reliquie di una muraglia dividitrice 1' eminenza dal piano , e quella non «piesto vedesi munita di fossato . Rimase nulla dimeno nel piano , o sorse di poi qualche abitazione , onci' è c he nelle carte dei bassi tempi vedremo Castrala S. Flaviani , e Suburbiuni S. Flaviani. Delle mura che circondavano per intiero 1* antico Cast.;o , rimangono notabili batti • Quelle ad Oriente sono ora calcale dalla strada Consolare , in grazia della quale furono a via di mine atterrati i residui della Porta verso il mare, nel 1820. Il lato occidentale giunge al Casino de'Sigg- Partenopei e qui resta un ponU di