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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sorc dei due Agii , a dispetto dogli Appennini . No è nn,1 pruova irrefragabile una Colonna milliaria , die esiste nella Parrocchiale di Poggio-Um-bricchio , le cui dimensioni e figura sono disegnate da Delfico ( p. et ia3. ) dedicata agl'Imperatori Valcntiniano , Valente, e Graziano ( i quali verisimilnicnte tale strada ristorar fefcero ) c poi-tante il numero delle miglia da Roma CIIII. quante molto bene possono corrispondere da quel
   Iiunto alla superba Dominante . Dcssa o un suo braccio perveniva ad nteranmia. perchè se la strada usilata per Roma non fosse stata quella, ma una delle Consolari , non sarebbesi dato il nome di Romana alla Porta , che guarda Lihccdo . Tale induzione si conferma dalle Lapide itinerarie ^ le quali duravano ad e,sistole fuori Teramo , al tempo del Campano , e dai Sepolcri che lungo le strade principali solovansi costruire. Extra Urbani sopidcra , lapidesquc itùierarii. Simili monumenti doveano scorgersi non solo al di sopra di Teramo , ma eziandio al di sotto verso il mare . In fatti da Interamnia, e dagli altri Pretuziani Paesi paitivano delle strade municipali ( tramites , ambitus ) le quali andavano a mettere sulla Salaria del Littoralc. Vedremo nelle memorie di S. Niccolò a Tardino , di S. Lorenzo a Salino, e di S. Moria in Mejulano , carte de'bassi tempi, che rammentano una strada Salaria nelle adjacenze di ciascuno dei detti Monasteri . Dal che è lecito desumere clic le nostre strade Municipali camminas-' sero lungo il piano sinistro de' fiumi : e veramente non è possibile aver buone stiade su pei nostri colli argillosi , e mal fermi : e clic tutte chiamate fossero Salaria dalle rispettive popolazioni , sì perchè alla Consolare di tal nome imboccavano , come ancora perchè da esse i Prctuzj avevano il Sale . liceo perchè proseguendosi la nuova strada da Teramo a Giulia , e giunta nel 1822. al di giù da Fiumicello , si scuoprirono non pochi sepolcri fabbricati : scoperta , la quale ridondò a gloria dell' Ingegnere Sig. Carlo Forti , nostro Concittadino , la cui traccia così bene è venuta a coincidere all' antico tramite .
   Clic un Emporio sia stato alla foce del Tronto , altro all' imboccatura del Vomano ; si è veduto al Cap. IV. Dicasi che il Tronto non bagnasse 1' Agro Pretuziano , e clic il Navale al Vomano fosse di assoluta spettanza dogli Atriaui , giusta la testimonianza di Strabene ; rimarrà sempre vero che due emporj favorirono le commerciali speculazioni de' Pretuziani , uno assai vicino a Greco , 1' altro contiguo a Sirocco . I nostri Antenati però non avrebbero posseduto un emporio lor proprio ? Lo possederono benissimo , anzi n' ebbero due , uno nelle a ljacenze di Castro , verosimilmcn-lc sulla foce del Ratino , 1' altro su quella del Vomano nella sponda sinistra . Nella donazione in fatti , che 1' Imperatore Ottone fece a S. Massimo od al Vescovato Forconino, nel si logge: Insuper trado supra-dictce Ecclesia: in Comitatu Aprutii, in loco qui Sanctus Flavianus vo-catur unum Porfum , qui reddat cent uni pondera inter aurum et argentimi , et etiam ferrum et sai : qui portus cont'uict infra se quinque millia modiola inter te-tram , et aquain intra mare . S ini il iter in Cintiate de. Aterno etc. ( Ughol. in Aquilan. ). Che nei secoli barbari si fosse pensato . a dare un pollo a Castro, cgb è un paradosso il supporlo : onde fa d' uopo inferire clic ai tempi di Ottono rimanesse , bene o male , ancora aperto quello che Castr o aveva ne' tempi di sua floridezza . Non voglio dissimulare che , presso alcun Critico , il riferito diploma è in sospetto di apo-
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