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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
diploma del itgi: qurl Castello di Fano , clic dovremo leggere nelle .Memorie de' SS. Benedetto e Mauro al Tronto : quelle contrade di Fano , colle quali c' incontreremo in un documento del Cartolario della Chiesa Apru-tina del 1018. ed in un altro del 1027. : e quei titoli antichi di S. Pietro ad Famun , e di S. Martino ad Fantini , o ad Fanucwn , Rurali dirute Chiese nel tenimcnlo di Controguerra ; indicano altrettanti luoghi eli culto superstizioso , senza che se ne conoscano gli oggetti . Uno senz' altro dovè essere Giove . Se le adorazioni si estesero a Numi , diro così , minorimi gen-tium , poteva andarne privo il putativo Caporione del Cielo ? Io lo tengo di sicuro , prescindendo da una elegante Figulina , trovata a Ganzano , che vedovasi ucl Museo del Sig. Nardi , la quale csprimevalo in atto di rapire Europa: da una testa in bronzo, che ho avuta da Castellalto, coperta dalli» pelle di ariete , e che perciò lo riguarda come Animane : e da una grossa Aquila di pietra, scavata, ncll'orto della casa del Capitolo, contigua al Domo, in Marzo 1822. e che ivi può tuttavia vedersi.
Umiliante è per noi il sapere che i nostri Antenati adorassero un usurpatore , un incessante rapitore di fanciulle , qual fu Giove, non pur secondo i Poeti , ma secondo altresì la favolosa teologia dei gentili Sacerdoti : un. Giano bifronte, e quatrifronte: un suicida furioso in conseguenza degli amori con Onfale e con Jole, (piale fu Ercole: un adultero colto in flagranti, quale fu Marte-, una donna deificata dai bifolchi e dagli ortolani, come fu Feronia : degl' insensati elementi adombrati in Vestà : un omicida barbaro , qual fu Apollo : una gelosa , in sommo grado vendicativa , quale fu Giunone : un amante disgraziato ed inconsolabile, qual fu Silvano ; finalmente la stessa dissolutezza sotto i nomi di Priapo e «li Venere : la stessa intem-, peranza sotto il nome di Bacco . Ma ancor più umiliante è che prestassero religiosi omaggi alle Imperatrici divinizzale, come rilevasi da questa iscrizione , nella raccolta del Sig. Delfico :
ATTIAE F1L MAXIMAE SACERDOTI AVGVSTAR TI. CLAVD. VITALIS YXORI OPTIMAE L. D. D. D
La gente Allia e Claudia la mostrano dei primi Cesari , come anche la sua semplicità ( osserva 1' egregio Collettore delle lapide Prctuziaue p. 116. ). Quali dunque esser dovettero le Auguste aventi fra noi Sacerdotesse ? Esser doverono Livia , che Ottaviano tolse a Tiberio Nerone di lei marito , quella di cui scrisse Svelonio ( in Aug. c. (53. ) che nudimi officii getnis etuim vifume praetermiserat , conditionibus etiam qiuierendis , atque arccsxendis nudieribiuf, quas corrumperet , quella cui fu imputata la morte dell' innocente Marcello ( Dio. lib. 54- ) : Messalina , la quale , al dir di Dione ( lib. Go. ) adidteri'is et stupris non contenta , jarn eiiim etiam in lupanari in palatio sese , et alias primarias foeminas prostituehat : 1' ambiziosa Agrippina ; Poppea suj>erba dalle cluonie cincinnate ; 1' incestuosa Giidici ,