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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
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Chiesa Romana non rimanesse senza governo, allorché esso trovavasì occupato nella divulgazione del Vangelo in altri paesi : Quamquam vel hai: qui-dem ratione , viventibus adhuc Apostolis Petro scilket et Paido , Episcopi alii surrogati : quod iidem illi prcedicandi Evangelii gratin in alias Ur-bes , rcgionesfjiu? profectionem suscipcrent : carere antan Episcopo Roma non potest. Si ha lo stesso da Rufino ( Prie/, ad Rccogn. Clan. Rom. ad script. ). Che se non trovatisi presso gli antichi Ecclesiastici Scrittoli i particolari ragguagli delle corse e conversioni da S. Pietro operate nelle Città d' Italia ; ciò deriva dall' esser eglino quasi tutti Orientali , i quali dovevano naturalmente o ignorare o trascurare come minuzie le cose nostre. Altronde , se Taranto vantasi di Amasi/ino , Bari di Mauro , Benevento di Poti-no , Napoli di Asprcno , Capua di Prisco , Sessa di Sisinnio , le Chiese di Etruria di Paolino , di Tolomeo , di Pierino , e di Romolo , Ravenna di Apollinare , Verona di Euprepio , Padova ili Prosducimo , per tralasciare altre ed altre Chiese Cispadane e Traspadane , le quali producono forti ragioni della predicazione di S. Pietro in ciascuna ili esse , e dell' ordinazione che questi fece degli indicali primi loro Vescovi : ragioni , clic sommi uomini han saputo far valere , quantunque sulle tradizioni principalmente si fondino ; non si potrebbe senza somma temerità nò tulle mandarle in un fascio tra le favole sacre, uè disprezzare come volgare diceria la venula di S. Pietro nel Pretuzio , tra noi tenuta per certa.
Quantunque peiò la luce del Vangelo penetrala sia nel Pretuzio fino da' tempi Apostolici ; non è da immaginar tuttavia col Riccanali , e col Giordani , che abbia in un baleno rischiarato ogni suo angolo , e guadagnato immantinente ciascun Preludiano . Qui , come altrove , la pianta novella dovè germogliare gradatamente , fino a che sotto Costantino allo levasse i rami , e sotto il gran Teodosio finisse ad adombrare affatto il suolo . Parecchi monumenti idolatrici in fatti , ri,>ortati ne' precedenti capitoli , appartengono e.ideutemente ai primi tre secoli del Cristianesimo. Così sebbene in Ascoli adorato si fosse il Crocifisso prima della venuta di S. Emidio , fissata dal Masdeu al Gerniajo del 3oo. ed in Fermo da lì a poco prendesse il Santo alloggio presso una Vedova già Cristiana ; pur non di meno scrive S. Valentino suo Compagno che Ascoli fu trovata schiava del Demonio, e che offeriva vittime gentdiche , perchè tal esser dove\a il pubblico culto .
Posta una gradata propagazione della vera Religione , si può convenire co' CiviteUcsi , i ((nuli si gloriano ( Claudian. Man. di Civit. ms. ) di aver ricevuto il Vangelo da S. Emidio : vanto , cui presta appoggio ciò che dell' Apostolato ili questo Santo fuori Ascoli riferisce il Marcucci ( Sag. delle cose Ascol. §. (>. 11. ii. ) e col Jacobilli, il quale introduce ad annunziar Gesù Cristo non stilo nel Pretuzio , ma eziandio in Penne , in Chieti , in Solmona , in Amilcmo , in Forcona , ed in allie anche più lontane regioni, S. Feliciano Vescovo di Foligno . Di questi , o di altri Uomini Apostolici rieonoscesi la mano negl' idoli , che si disotlerrauo nelle nostre conti-ade . Raro è clic si rinvengano sani , o semplicemente maltrattati dalle lente ingiurie del tempo ; trovandosi per lo più rotti , o mutilati a viva forza.
Nell'ordine della Provvidenza era stabilito che la nieravigliosa pianta non crescesse , se non inalbata col Sangue de' Martiri . E sebbene per le ruine soHòiie nelle incursioni de' barbari settentrionali ninna memoria siaci pervenuta ; non è da dubitare però che non sieuu dal Pretuzio volate al