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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204
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Ciclo anime di veri Eroi , i quali sagrificarono riputazione , fortune , e vita, anziché smentire la confessione della Fede insegnata dal Figlio di Dio . lo non guardo giammai i nostri Appennini senza esclamare: oh quanti sudori , oh qutinto sangtac sarà costato lo sbarbicare da quelle, nomadi e rozze popolazioni le invecchiate loro superstizioni ! Nè transito sopra 1' arena del nostro Anfiteatro , senza jiensare che io calpesto allora una terra immancabilmente inzuppata dal sangue di Martiri . Ridette Ciancioni ( A/or. Civ. Lib. i. Cap. II. 3. ) che le persecuzioni infierirono in ragione diretta della vicinanza di Roma . Ed ecco perchè Amiterno , Forcona , e le altre regioni a noi occidentali contano non pochi Martiri , di alcuni de' quali fa onorevole menzione il Martirologio Romano: di altri parecchi si gloria la Chiesa Ascolana : e la Pennese si vanta de' SS. Massimo , Comizio , Donato , Luciano , e Venanzo , maiiirizzati vicino il fiume Pescara . Or il siqqiorrc , che mentre la tirannia degl' Imperatori , la politica de' Magistrati , ed il furore de' Sacerdoti mietevano le vite de' novelli Cristiani in tutte le Diocesi che ci circondano , lasciassero poi in pace i Pretuziani neofiti ; sarebbe cosa più strana d' una tempesta , la quale per tre secoli flagellasse i nostri contorni , senza intorbidare mai il sereno del nostro Zenith.
CAPITOLO XII.
Avvenimenti succeduti nel Pretuzio dalla promulgazione del Vangelo
sino alla fine del Secolo sesto.
Onde si espongano le triste cause del totale deperimento delle memorie, le quali avrebbero abbellita la storia de' primi nostri secoli Cristiani ; fa d' uo]io clic io torni alquanto in dietro per ripigliare il filo de' politici avvenimenti . La divisione , da Augusto disposta , o non ebbe mai effetto , o lo ebbe per breve tempo . Adriano , o altro da noi men lontano Imperatore , calpestando i riguardi che Augusto serbati aveva per 1' Italia , divise questa in diciassette Provincie . Sottopose le provincic di prima classe ad un Consolare , quelle di seconda ad un Correttore , e quelle dell' infima ad un Preside. 11 Piceno, cui durammo, insieme ccli Atriani, e co'Vestini-Pinnensi ad essere uniti , fu dichiarata Provincia di prima classe ; mentre ai Marrucini , ai Frcntani, ed ai Peligni , compresi nel Sannio ; ai Vesti-ni mediterranei , ed ai Marsi , compresi nella Valeria , toccarono i Presidi. Hanno avvertito Giannoni ( St. Civ. lib. i. c. 5. ), e Romanelli ( Scov. Frent. toin. i. c. i. ) che da quest'epoca infelice non più si ascoltarono gli antichi nomi nazionali , e che più di rado si udirono quelli di Municipio , di Colonia , di Città Federata , i quali rimasero a jioco a poco dimenticati , con tutte le antiche prerogative . Solo le Città conservarono il dritto di scegliere i Decurioni , che formavano il loro Ordine o Senato , ed altri Magistrati minori , quantunque non più indipendenti , ma ai rispettivi Consolari , Correttori , e Presidi soggetti . Grand' era 1' autorità di costoro , ma più glande divenne allorché Costantino trasferì la Sede Imperiale in Bizan-7.io , ond' è che dalla sorveglianza del Monarca rimasero cotanto lontani . Piacque a questo Principe dividere 1' Impero in quattro vasti tratti , a ciascuno de:' quali propose mi Prefetto del Pretorio , entro la cui giurisdizione più Diocesi, o sieno aggregati di Provincie , si comprendevano . Al Prefet-