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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   G5
   c tantosto era dossa tomnta sotto 1' obbedienza dogi' Imperatòri Occidentali , residenti allora in Ravenna. Ma lo sterminato ingrandimento dell' Impero Romano aveva di già son ito ai disegni di Dio nella propagazione del Vangelo, ed era tempo che cadesse sotto i colpi della Divina giustizia, in gastigo delle usurpazioni , delle crudeltà , della mollezza , di che ridonda la Storia Romana, del disprezzo della fede, e delle persecuzioni suscitate contro la Chiesa . L' intrepidezza de'popoli Settentrionali, il valore de'loro Capi, 1' in virulento delle Milizie Imperiali , i continui tradimenti orditi dai Grandi della Corte , le frequenti detronizzazioni erano altrettanti istrumenti della Divina Provvidenza . Dopo i brevissimi Regni di Olibrio , di Gliccrio , e di Nipote , ora appena riuscito al perfido Oreste Patrizio di far proclamare Augusto un di lui figlio gio\ inetto, di nome Romolo , comunemente denominato j4ti~ tzustoln ; quand' ecco nel 47O. che sbocca dalla Pannonia in Italia Odoacre .ilo d.'gli Ertili, con innumerevoli orde ausiliarie di Turcilingi , di Ilugi, di Siiti, e di altri barbari, avidi di proda, e di cambiare i loro tristi soggiorni con tlimi più felici. Occupata Ravenna, e quindi Roma, s'insignorì Odoacre non solo di tutto il continente d'Italia , ma di buona jorzione altresì di Sicilia. Dopo la terribile lezione data a Pavia » la maggior parte » delle Città aprì , senza farsi pregare , le porte , e quelle che vollero far » resistenza , pagarono il ho della loro arditezza colla morte degli Abitanti , » e con venir tfile smantellate , ed uguagliate al suolo » . ( Murat. ad an. 476. ) . 11 bujo elie cuopre la Storia del Secolo V. c' impedisce il sapere , so lo nostre Città usassero prudenza , o ardire in quella pericolosa occasiono. Sappiamo bensì che 1' astuto Odoacre, onde non romperla del tutto con Zenone Imperatore di Oriente , non assunse lo insegne Regali , nè promulgò alcuna costituzione sebbene la facesse da Re , e sia riputato il primo Re d' Italia. Esigette però che gl' Italiani cedessero il terzo de' boni ai vincitori soldati .
   Governò Odoacre plausibilmente , e quantunque Ariano , non recò molestia di sorta ai Cattolici . Disgraziatamente per lui , guari non andò che un boccone sì bello , qual era quello di cui erasi imjHJssessato , fece gola a Teodorico Re degli Ostro-Goti , cioè a dire de' Goti Orientali . Si mosse costui dalla Mesia , non senza intelligenza di Zenone, nè solo con tutti gli uomini atti allo armi di sua nazione , ma con tutte le donne , vecchi , e fanciulli , risoluti di piantar le radici nella bella Italia . Indarno Odoacre spinse i Gojiidi a contrastare il passo alle nuove locuste . Indarno, alla testa di quante truppe potè raccogliere , ci disputò ai Goti il passaggio del Li-sonzo , e dell' Adige . Indarno misurò altra volta le sue forze con Teodorico sull' Adda . Indarno si difese per tre anni in Ravenna ; che in fine caduto ' nelle mani del suo emulo nel 4i)3- fu senza pietà trucidato . E sebbene quasi tutte le Storie particolari contengano memorie delle devastazioni dai Goti prodotte ; pur non «li meno egli è certo che Teodorico , divenuto padrone di tutta 1' Italia , ritenne le le?gi Romane del Codice Teodosiano , conservò la stessa polizia , e la medesima distribuzione di Piorincie , che era stala in rigore sotto gl' Imperatori ; e co' suoi si adattò alle vesti , ed agli usi Italiani. Durarono i Consolari, i Correttori, e i Presuli a governar le Provincie : ma laddove nell' addietro per ogni bisogrto di giustizia era forza ricorrere al loro Tribunale, comechè lontano; sì ottenne por saggia disposizione di Teodorico da ciascuna , anche piccola 3 Città il vantaggio di 9