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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   quelli , clic ai tempi «li S. Gregorio ergevano i Magnati , poiché avrebbe aggiunto il Santo la limitazione , che non mai «liuienticò in simili autorizzazioni , di non potcrvisi celebrare le Messe pubbliche ; laddove al contrario permise che vi concorresse il popolo , e vi si celebrassero solennemente le Messe : fa d' uopo «lire che fosse una vera Chiesa , tanto più che le Chiese anche pubbliche Oratoria in «pici tempi appcllavansi . Or non potrebbesi congetturare che il nostro Conte s' inducesse a fabbricare una Chiesa per comodo «li una popolazione , i cui sacri tempj erano stati in tutto o in jwrto distrutti nelle passate vicende ? Fu già non lungi dalla Chiesa di S, Spirito altra Chiesa dedicata a S. Pietro , detta ad Portam vetulam , di cui oggi non appariscono nò anco i vestigj : non ardisco però asserire che dessa appunto sia stata quella , che Anio , o Anione fondò .
   Prende ben anche dalla prima lettera a Passivo maggior verisimiglianza la congettura del Muzj ( dial. i. ms. ) che i Longobardi ristorassero , e ripopolassero Teramo . Essendo la paiola Cast rum in que' tempi esclusivamente adoperata per significare un Luogo fortificato ; si può credere che le mura d'Interamnia fossero nel Coi. o O02. di già stale o riedificate o risarcite .
   La quarta illazione , che dalle trascritte Epistole si trac , si è che Passivo Vescovo di Ferino governava nello spirituale la nostra Regione , ma nella semplice qualità «li Vescovo Sussidiario o Commendatario , fino a che la Chiesa Aprulina non avesse riguadagnalo il proprio Titolare . Questa osservazione non isfuggì ai Maurini nelle annotazioni alle prefale Lettere, e, dietro sì risultabile scorta , al Delfico ( Int. Prcet. p. 19. ). Il «lotto Selvaggi ( Just. Cari. Lib. 2. tit. 21. ) si servì anzi, fra gli altri esempi , «lei nostro , per ispiegare la primitiva natura delle Commende . Ciò per altro si manifesta da per se colle parole : in qua ( Dicccesi ) visitationis impendis ojjicium . Era familiare al Santo questa frase ogni «jual volta aveva a scrivere a Vescovi incaricati di funzioni temporanee in aliene Diocesi . Così , per tralasciare altri esempi , delegando a Barbaro Vescovo di Benevento visitationis opcram della Chiesa Palermitana vacante per morte di A il toro , e la sorveglianza sull' elezione del nuovo Vescovo , cui erano per devenire il Clero ed il jxjpolo di Palermo ; prosicene : Commonemus et 'uim. Fraternitatem tu. un , ut rudlum de altera eligi permittas Ecclesia , nisi forte i-iter Clericos ipsitts Civitatis , in qua visitationis impendis ojjicium , ludlus ad Episcopatuin dignus , quod evenire non credimus , potuerit inve~ • nirì ( Ep. iG. lib. XI. ) . Conviene restituire ( in tal modo ordina a Pietro Vescovo di Otranto ) ad Opportuno , Abbate del Monastero di S. Leonzio sito a cinque miglia da Roma , il corpo di questo Martire, furtivamente tolto , e clie si sa trovarsi nella Chiesa di Brindisi, cui visitationis impendis ojjicium . ( Ep. lib. IX. ) . Se mi si domanda il perchè si fosse il governo della nostra vedova Diocesi commesso al Vescovo «li Fermo , e non piuttosto al Vescovo o di Ascoli , o di Peiuie , viciniori ; rispondo che gli Asiolani , co' quali così spesso abbiamo divise le sventure , si trovavano precisamente nel medesimo nostro caso. Dopo la morte di Epifanio loro Vescovo , accaduta nel 5;>o. cran essi rimasti privi del proprio Pastore , nò lo ricuperarono prima del li^S. nella persona di Felice ( Marcuc. Sag. d. cose A scoi. 6. n. ig. e 28. ): e ne* tempi , de' quali parliamo , erano pur «ylino a Passivo , come a Sussidiario , sottoposti, Se ne ha una pruova