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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   87 .
   di sua fortuna Ragimberlo , essendo morto nel 702. col lasciare le redini dei governo ad Ariberto II. Più avventuralo e jiiù crudele del Padre , ebbe costui la soddisfazione di disfarsi dell' infelice Lui!berlo , di prender vendetta di quei Duchi , clic erano rimasti fedeli al lor legittimo Padrone , e di forzare 1' onoralo Ansprando a cercare un asilo in Baviera . Quel Dio , clic rattempera anche le maggiori tribulazioni coi conforti , dispose che Ansprando fosse raggiunto da Liutprando suo figlio , e così si consolasse del mal governo, clic il rabbioso Re fece del resto di sua famiglia . Sebbene il rimanente del regno di questo fosse comparso commendabile, doveasi non pertanto un esemplare gastigo alle barbarie , clic ne avean macchialo il principio . Sorpreso da panico timore avanti l'esercito de' Bavari nel 712. si annegò nel fiume Ticino . Fu allora gridalo Re il fido Ansprando , il quale se possedè per soli tic mesi la meritata dignità , cblic almeno il contento di abbandonare morendo il Regno al buono e generoso di lui tiglio Liutpran-do . Assodato questi nel coniando , di mal cuore digeriva clic i due. potenti Ducili di Spoleto , e di Benevento la facessero quasi da assoluti Sovrani , nò serbassero verso la sua corona quei rapporti di stretto vassallaggio , clic gli altri Duchi del 'Regno le serbavano . Si risolse perciò nel 729. di stringere lega con Eutichio Esarca di Ravenna per umiliarli : ed andato con un' armata a Spoleto , seppe farsi rendere obbedienza dall'uno c dall'altro, e ne esigette ostaggi . Infermatosi lo stesso Liutprando di malattia riputala inoliale nel 73G. la Dietà dichiarò Re il nipote di lui Ildebrando. Mal per costui che il vecchio Re ristabilissi in salute , e non fu poco 'clic tollerasse per 1' avvenire il Nijiote come socio nell' impero . Malcontento di nuovo Liutprando di Trasmondo II. Duca di Spoleto , determinossi a fiaccarne V alterigia, nell' Indizione VII. come ha il testo di Anastasio Bibliotecario , cioè nel 739., anno a torto da qualcuno posposto . Da una lettera , che Papa Gregorio III. scrisse a Carlo Martello per muoverlo contro Liutprando , si raccoglie che i due Duchi fondavano le loro pretensioni sali antica consuetudine, segno clic 1' indipendenza , che ornai allettavano entrambi , crasi ben radicata sotto i passati Re. Inferiore di forze , prese Trasmondo il partito di rifuggirei in Roma , e rimasto 1' intero Ducato in piena balìa del Re, ci lo concedè ad un tale Ilderico . Dopo di che ritirassi alla sua Capitale Pavia . Non si stette frattanto colle mani alla cintola Trasmondo , ma stretta lega con Godescalco Duca di Benevento , e co' Romani si accinse, nella lontananza del Ile , con due corpi di truppe a rimpossessarsi del Ducato , c felicemente vi riuscì . Non dovevano mancare nell' interno degli affezionati all' antico Signore : ed i primi a tornare alla sua ubbidienza furono i Marsi , i Forconini , i Yalvensi , i Pinnensi , e i Teramani , giusta il passo , che nel Cap. XV. ho avuto bisogno di recare . Non volle soffrire in pace Liutprando la tracotanza di Trasmondo , uè la parte che Godescalco e i Romani arcano presa in favorire il ribelle . Alla testa di forze imponenti marciò altra volta nel 740. uè depose le armi fino a che non privò definitivamente di Ducato Trasmondo , che costrinse a farsi ordinare Chierico , e non seppe di essere stato ucciso dagli stessi Beneventani Godescalco . Istituì Duca di Spoleto Ansprando o Agebrando suo nipote , ed istallò Duca di Benevento Gisolfo li. , il «piale buoui dritti avea su quel Ducato , in qualità di figlio di Grimoaldo II. Senza le prudenti e belle maniere del saggio Pontefice Zaccaria , avrebbero assai più caio pagati i Romani i soccorsi accordati a Tras-