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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Occorre adesso ripigliare il filo della favolosa Cronologia tic' nostri 'Vescovi , regalataci dal Riccanale . Dopo Parrnione ci mette Eradio , ed il fa fiorire nel 791. Se l'Autore fosse di buona fede , mi farebbe peso la citazione del Brunetti , il quale fra i suoi preziosi manoscritti lasciò un catalogo de' Vescovi Aprutini , già perduto . Hujus Urbis ( Tcrami ) Aniislitwn ( così ho trovato ne' frammenti del Libro terzo dcgl* Itlucrarj ) chronologiam ìntexuit Stephanus Coletta , sed deturbatissime , et paucissime . Ughellus vero in sua Italia sacra plures Episcopos , et notitias ce/ebres addidit . JVos uva: grappulos j>ost consunuitissmum vindimiatorem recolligere , scir-pos enodare , Prcesulesque , ac notitias aliquas ( quod et in aliis Aprutinis Civitatibus agemus ) superaddere conabimur. Ma qual conto si può tenere della testimonianza del Riccanale ? Ad Eradio sostituisce Paolo Patito di Camerino , quasi che in quei tempi si usassero , specialmente dai Vescovi , i cognomi , e cita il Registro Valicano fol. 82. Chi noi crede , vada a riscontrarlo : ed a lui assegna 1' anno 798. Bisognava dir anche di questo qualche particolarità. Ebbene: egli edificò in Teramo la Chiesa di S. Maria , dal suo cognome denominata a P iteti a . Viene in seguito Giovanni, al cui proposito è da sapere che il Muzj per una di quelle sviste , dalle quali gli Scrittori , ancorché diligenti , non possono sempre guardaci , confondendo Carlo il Grosso con Carlo Magno , riferì ( Dial. 1. ms. ) all' anno 804. una jicrinuta tra il Prete Leoperto , ed il Vescovo Giovanni , la quale veramente appartiene all' anno 886. Di più non vi volle jierchè Coletti e Riccanale dicessero altrettanto . L' ultimo a Giovanni fa subentrare Al-dalbcrto Monaco Benedettino nell' 819. Non avendo a citare altro fonte , ricorse al solito Registro Vaticano fol. s3. Era indicala una particolarità , e non manca . Aldall)crto edificò la Chiesa di S. Benedetto , oggi de' Cappuccini. Cosa v' ha a ridire? Un Vescovo Benedettino poteva e doveva esser divoto del suo santo Patriarca . Rigettando tra le favole il fin qui detto ; mi contenterò chiamare SIGISMONDO Vescovo ( tra i conosciuti ) II. Abbiamo da Anastasio Bibliotecario , o da chiunque sia 1' Autore delle antiche vile de' Pontefici , eh' essendo riuscito a Papa Sergio II. di accomodar le sue cose con Lodovico figlio dell' Imperatore Lotario ; nel giorno i5. Giugno 844- '1 coronò nella Basilica Vaticana Re de* Longobardi, cioè a dire d'Italia . Or tra i Vescovi , che assisterono a quella funzione, fuvvi Sigismundus Episcop
   us Sedis Aprutinensis , e vi furon benanche Riccone di Ascoli, ed Àniadco di Penne. Non esilerò a chiamare GEREMIA Vescovo ( Ira i conosciuti ) III. Sordo Anastasio , Prete Cardinale della S. Romana Chiesa del titolo di S. Marcello , alle Canoniche Sanzioni, ed agli ordini di Leone IV. che lo richiamavano alla residenza , da cui erasi assentato ; il Pontefice ragunò in Roma nel dì 8. Dicembre 853. un Concilio di sessantaselte Vescovi , dai quali Anastasio fu deposto , e scomunicalo . ( Concil. Parisiis 1644. tom. 23. ). Vi si veggono sottoscritti Giovanni di Forcona , Colo o Colone di Rieti , Arnolfo di Valva . Quindi Rampertus Presbyter , vicern a gens Jeremia: Episcopi Aprutiensis . Ed immediatamente dopo.: Vvaldera-nus Presbyter, vice ni agens Vvenderandi Episcopi Asculana: . Non ignoro die la parola Aprutiensis sia portata ne' diversi Codici con diverse lezioni : Aprutiense , Apretiense , Apatriense , e fin anche Patriensis , e Patriense. Oud' è che il Lucenti in una nota ad Ughelli ( bi Aprutin. ) lasciò ai prudenti il decidere se Geremia si avesse o no ad inserire trai nostri Vescovi .