Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1 ', Niccola Palma

   

Pagina (104/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (104/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   io/f
   sovranità di Rodolfo R<; di Borgogna, due o tre anni avanti disceso in Italia, ad istigazione ili alcuni polenti , congiurali a danno di Berengario . De' falli commessi da Rodolfo seppe pioliltare Ugo Duca di Borgogna, proviamolo Re «V Italia circa il mese di Giugno del che per meglio assodai si sul 10-
   no si associò il figlio Lotario nel <)3i. Confermando eglino dal palazzo di Pavia ai ia. Maggio del <>{2. ali' Abbate Balduino diverse proprietà , e diritti di M. Casino in Alarsi, in Teate , in Penne, vi compresero il Porto in flamine Cumano — In Apritelo S. Angelwn etc. ( Galtol. de orig. et progr. p. 40- )• Nel còrso del regno cuoprissi Ugo di obbrobrio, ond' ìi clic Berengario Marchese d' Ivrea , da lui costretto a cercare un asilo in Germania , trovò disposti gli animi , allorché mi 915. si accinse a detronizzare Ugo. Dino nondimeno Lotario a portare il nome di Ile, fino ai 23. Novembre del 9:10. , giorno in cui morì , e che aprì 1' adito all' ambizioso Berengario di farsi riconoscere Re , insieme con Adalberto suo figlio , coronali '111 Pavia al i5. Dicembre dello slesso anno . Sono dunque esatte le note cronologiche , apposte in un cambio , solennizzalo fra Elia Abbate di S. Angelo a lìarrca , e Lupone figlio di Manfredi Conte A prillino , ai ai. Luglio g5i. Ind. 9. anno primo ile' suddetti , pubblicato dal Gattola nell' Istoria Cassinesc ( p. 121. ). Non si fece in conto alcuno amare dai popoli Berengario , i quali a brnriia aperte accolsero perciò Ottone 1. Re di Germania , coronato Ile il' Italia nel g{> 1. ed ai 3. Febbrajo del seguente anno Imperatore . Non pns-ò il 962. sur/a eli' ci facesse ruonòsccre Re d' Italia Ottone li. suo figlio , come lo avea fallo precedei! tei nenie riconoscere Re ili Germania .
   Riguardo ai Dm hi ili Spoleto, dopo Alberico s' incontrano Bonifazio I. «lai 9 >3. Teobaldo dal 929. A se a rio circa il 9^8. indegnamente oppresso dalla prepotenza del Ile Ugo , che a lui sostituì Sarlione nel 940. Uberto , figlio bastardo dello slesso Re , probabilmente dal 9/p. Bonifazio IL dal 945. , col quale tiovasi socio Teobaldo di lui figlio , rimasto solo Duca e Marchese , dietro la movie del padre . Segna 1' anno quarto di Teobaldo un istrmueuto stipulalo in Giugno del col quale llderico Abbate di
   Casauria concedè a livello ah une terre ad Atlone , o sia Azzo Conte : può leggersi per intero nell' Appendice alla Cronica Casauriense p. 952. e segg. Dopo Tcobaldo si trova Trasmo.ido III-, cui il Fatleschi assegna il governo dal 960. al 9G7.
   Quando il Vescovo Giovanni pagasse il comune tributo alla nalnra è impossibile il risapere . Non è verisimile ili' ei fosse quel Vescovo , alla cui presenza Manfredi Conte Aprutino donò in ipsa Ecclesia S. Marie , qua sita est in territorio Aprutiense in locum ubi Inter, tnvies vocatur ad pro-prietatem possidenduni , hoc est de rebus proprietatis mee (pie mihi a me conquisilum advenit in supradicto Aprutio in locum qui nominatur Scapria-110, cum Castro qui nominatur l 'ilice, et cum Fociliano, et Comecciano, cum terra , cum vinca, cum pomis , cum olive tis, cum siivis , et salectis , cum molendinis, et cum omnes supradictus res integrimi, et in omnibus sic judicavit, et dedit, quod ad Ulani curtem Scapriano pertinet, et cum omnes supradictas res infra se vel supra se liabentes omnia in integrimi judicavi, et tradidi ego dictus Manfredus Comes prò redemptione, et salvatione luùme mee , et prò genitore meo , et matre mea , et uxor mea in ipsa predichi Ecclesia ad proprieUUem possidendam, ea vero rationc iti ediclis Lougobar-