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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   licet ad supradictam mcam Icgitimctm generai ionem ad serviendum , et ad operandurn de omnibus licentiam nobis dedisti de ipsis sen'is , et familiis ad operandurn licentiam , et potestatem ìiabeamus ipsis servis et familiis reprehendendis , et in ipsa Curie retinere . Le Leggi Longobardiche , le quali formavano tutta via il nostro dritto ccfmune , autorizzavano la servitù , sebbene con condizioni assai diverse dallo stalo de' servi presso gli antichi Romani . Quelli de' quali qui si transige erano veri Adscrìptit'ù gleba? , detti Casati, Massoni^ quia Casis Massa; , hoc est praediis addicli : Fani il ia . Le donne di sei-vile condizione dicevansi Ancillce, Femince , Feminie de corpore , perchè i loro figli erano servi nati . Non era agi' infelici permesso cambiar Padrone , e fuggendo avea questi il dritto di rivindicarli , e ricondurli alla Corte , o podere - ( Leg. Long. 1. i. tit. 22. tit.
   36. 5. 1. 3. tit. 12. §. 1. ). Tralascio di compendiare il resto del documento , tanto più che presenta delle lacune . Ben si rileva però che il pattuito censo fu convenuto pagarsi annualmente super ipso Altari o Inter-amne in ipso Episcopio : e clic per maggior sicurezza vennero espressi i diritti devolutivi, e la penale di cento marchi di argento . Nel dare di questa Precaria Ughelii un sunto suppose che la Corte di Avenano fosse nel Contado Pennese , ma chi ha la pazienza di leggerla posatamente rileva che infra territorio Pinnense era una sola delle dipendenze di essa in Locania-no , qui ad ipsam supraseriptam Curtem de Avenano pertinet . Suppose altresì che dessa si fosse stipulata nel 94° : imperante D. -Lotliario , ac Mex anni Regni cjus in die XVIII¦ Se si riflette però che nel 940. si avrebbe dovuta fare menzione e principale menzione di Ugo : che 1' intitolazione unica di Lotario non può valere prima del g45. e che il numero XVIII. spetta piuttosto all' epoca del regno che al giorno ; si dedurrà che la Precaria , ed in conseguenza il Vescovato di Landolfo , si abbia a fissare al 948- hi cui correva 1' anno XVIII. di Lotario .
   Si fa menzione di Landolfo nel Cartolario fino al g63. e segnatamente in due atti . Appartiene il primo al 909. col regnante di Berengario e di Alberto , o Adalberto suo figlio , e contiene il cambio tra Tcutone , e Landolfo Episcopo S. Sedis Aprutiensis ( Delf. p. 23. ) S. Marie , sita ùi loco ubi lnteramnes vocatur , di cui si è detta la sostanza nel Cap. XIV. per consensum supradictis Saccrdotibus , cum quo istam commutationem facimus de rerum juris S. vestri Episcopii. Presero cognizione della permuta Giovanni Arciprete, Messo a parte Pontificis , Lujxine , Messo a ¦parte Regis , e Morieone , Messo a parte Judicis . Sotto il nome di Giudica si dee qui intendere o lo stesso nostro Conte, perchè Giudici erano tal volta i Conti appellati ( Du-Cangc v. Comes , Judices ) 0 quel Magistrato , sopra cui i Conti si scaricavano dt l peso di amministrare la giustizia ( Leg. Long. p. 2. tit. 52. §. 5. tit. 53. §. a4- ) - Tre estimatori in oltre verificarono il vantaggio clic la Chiesa era per risentire dal cambio : nomina corum Johannes , et Petrus , et Lupus . Appartiene 1' altro atto all' anno 960. , in cui Giovanni Conte di Penne più beni donò alla Chiesa Aprutina . ( Ughel. ).
   Dai riferiti documenti venghiamo in chiaro di due nostri Conti , cioè • di Manfredi nel 926. , e di Lupone di lui figlio nel 951.
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