Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1 ', Niccola Palma

   

Pagina (108/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (108/205)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 1

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 204

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   io8
   gcrsi Calice , Imperiai Villa edificala nella Contea Marsicana da Odone II. Fece costui qualche prodezza in Puglia ed in Calabria , ma in fino riporlo una completa disfatta dai Saraceni , nella quale a stento campò la vita . Menile respirando vendetta era intento ad ammassar nuovo esercito , ecco a rompere il filo de' suoi progetti la morte ai 7. Dicembre del f)83. Avea avuta la previdenza di far riconoscere Re il figlio anche, chiamato Ottone , benché tuttavia fanciullo , in una Dieta di Ottimati Tedeschi ed Italiani , da lui convocata in Verona , circa sei mesi avanti : ove eziandio avea pub-bbcato delle leggi , le quali vanno aggiunte alle Longobardiche . Alquanto cresciuto negli anni discese Ottone III. iu Italia nel 996., ed ebbe da Papa Gregorio V. la corona Imperiale nel dì festivo dell' Ascensione . Tornò a calarvi sulla fine del 997. per fiaccar 1' alterigia di Crescenzio tiranno di Roma , e dell' Antipapa Giovanni . Felicemente riuscito nell' uno e nell' altro impegno , spedì in data di Roma ai 20. Maggio 998. diploma , col quale conferirò a Giovanni Abbate di M. Casino fra le altre cose , le Celle sparse, in Morsicano Comitatu , in Forcone , Comitato. Teatino , in Pen-nensi Comitati* , in Aprucigensi Comitatu ( ove va descritta la Cella di S. Angelo a Marano , colle annesse di S. Tcrenziano , e di S. Elia ) in Osculano Comitatu eie. ( Gatt. ib. p. 92. ) .
   Per ciò che concerne i Duchi di Spoleto , sappiamo clic Pandolfo , chiamato capo di ferro , Principe di Capua e di Benevento essendosi sottratto dall' allo dominio del Greco Imperatore, e sottoposto ad Ottone , ebbe da questo in premio il Ducato di Spoleto , e la Marca di Camerino , detta ancora Fermano , nel 967. Ch' egli si avesse associato il figlio Landolfo , costa da una concessione cnfileulica , cslralta dal Libro Largi-lorio Farfense dal Palleschi ( app. 66. ) . Quidam Clemens Diaconus, et Johannes , germani filii Morite , et Azo , susceperunt a donino Jo~ hanne Abbate annis XX Villi. res hujus Mon. in territ. Apniticnsi, ubi dicitur Aurelianus , terra cultoe vel inculla; modia XX. adunata cum Ecclesia S.. IJctri— et in loco qui dicitur Sardbiaria , et in Summaciano , et in Castrociano , et in Sala , et in Betecto , et in Ale-triano , singulis petite modior. LXXX. Fines flumen Gnmanum , et )lumen Trolinum , et S. Severum , et rivum de Favoli. Pens. den. Villi, in Castello de Malenano. Pen. solid. C. Johannes Notar, subsc. Ab in-* carnatione D. N. J. X. ann. DCCCCLXXI. et Ottonis Imper. X. et Otlon. fi. ejus 1111. et Baldolfi ( sic ) Ducis et March, anno VIII. et Landolfi Jilii ejus I. Men. Aug. Indict. XIIII. Morì PandoHò nel 981. ed il figlio gli sopravvisse un anno solo . A Landolfo subentrò Trasmondo IV. nel 983. ed a Trasmondo Ugo o Ugonc , Marchese di Toscana , nel 989. avanti il mese di Giugno , come or ora osserveremo da un Placito tenuto nel nostro terrilorio . Dieci anni dopo , per rinuncia di Ugo , divenne Duca di Spoleto e Marchese di Camerino Ademaro , clic di poi fu anche Principe di Capua .
   Lasciammo nostro Vescovo Landolfo, e prevenimmo che di lui il Cartolario facea menzione fino al 963. anno in cui il Conte di Penne , sorpreso da infermità , alfine di provvedere all' anima sua , riccdò a Landolfo lutt' i beni , che questi avea già prima con lui commutati , in più pezzi della misura di 400. moggi , nel toni torio Pinnense. , colla mettà della Saluta , e di un Molino sul Gomano . ( ex scli. Antin. ) . Fu egli dunque senza